PALERMO – Morire sul letto di un ospedale quando si è ancora bambini, morire camminando sul marciapiede o in sella ad una motocicletta. La Sicilia piange i suoi morti.
Un susseguirsi di tragiche notizie funesta la vita di tante famiglie, le accomuna nel dolore. C’è la famiglia del piccolo Thomas Viviano, che ha sperato per quattro giorni in un miracolo. Troppo gravi le conseguenze causate dall’impatto contro un muro mentre era in sella ad una minimoto. Thomas aveva solo 4 anni ed è morto venerdì sera dopo giorni di agonia all’Ospedale dei Bambini.
Bisogna accertare la dinamica dell’incidente e le eventuali responsabilità, anche dei genitori, per il fatto che un bimbo così piccolo usasse un mezzo che non poteva neppure stare su strada. Per aiutarlo a rimanere in piedi erano state montate delle rotelle sulla minimoto come se fosse una bicicletta.
Potrebbero esserci conseguenze penali. Nulla che possa peggiorare una condizione di tremenda disperazione. Il dolore è lacerante, gli eventuali sensi di colpa annichiliscono senza e non serve un’inchiesta per accertarlo.
Poche ore dopo, sabato mattina, Vincenza Lombardo tiene per mano i due nipotini di 3 e 2 anni. Stanno camminando sul marciapiede di una strada nel quartiere Settecannoli a Palermo. Una Fiat 600 gli piomba addosso. Neppure le fioriere riescono a frenare la marcia della macchina che li travolge. La nonna non ce l’ha fatta, i piccoli sono ricoverati in ospedale. Il più grave è in terapia intensiva nello stesso ospedale dove i sanitari hanno cercato di salvare Thomas.
Mentre ci si chiede cosa sia potuto accadere, perché la ragazza di 24 anni al volante del mezzo ne abbia perso il controllo (una distrazione, l’utilizzo del telefono cellulare, un malore o un guasto) la terza notizia che sconvolge. La morte di due motociclisti catanesi. Giovanni Finocchiaro, 60 anni, e Serafina Cantarella, di 57, originari di deceduti nell’impatto con una macchina lungo l’autostrada Palermo-Mazara del Vallo.