PALERMO – Si era conquistato la fiducia delle suore ed invece le avrebbe raggirate. Un volontario avrebbe fatto sparire quasi duecento mila euro dalle casse della comunità religiosa “Figlie della carità del preziosissimo sangue”.
Da 150 anni la congregazione a livello nazionale svolge un servizio apostolico-missionario di assistenza a malati, anziani e persone in difficoltà in ospedali, centri di accoglienza e mense per i poveri.
A Palermo gestisce una casa di riposo dove svolgeva volontariato l’uomo, 44 anni, denunciato dalla finanzieri del Gruppo Palermo, guidati dal colonnello Danilo Persano.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica, è durata due anni. I finanzieri hanno ascoltato testimoni e vittime. In particolare la madre superiora e due consorelle.
I soldi, che dovevano servire per i contributi dei dipendenti della casa di riposo, la costruzione di una zona destinata alla quarantena e per comprare condizionatori e termo-scanner, invece sarebbero stati utilizzati dall’indagato, tra l’altro, per l’acquisto di diverse autovetture e motociclette, e per la ristrutturazione della propria abitazione.
La conferma sarebbe arrivata dall’analisi della documentazione bancaria dell’indagato.
“L’attività testimonia il quotidiano impegno della Finanza – si legge in una nota – a tutela degli enti benefici impegnati nella solidarietà civile, spesso bersaglio di individui senza scrupoli che, con la loro condotta, danneggiano i cittadini più deboli”.