PALERMO – Il deputato Giovanni Panepinto (Pd) ha chiesto alla Presidenza dell’Ars l’applicazione dell’articolo 106 del regolamento interno nei confronti del presidente della commissione Ambiente, Giampiero Trizzino (M5s), che ieri in una nota aveva accusato il parlamentare di avere copiato il suo ddl sulle scienze motorie.
Ecco cosa prevede il regolamento: “Quando, nel corso di una discussione, un deputato sia accusato di fatti che ledano la sua onorabilità, egli può chiedere al Presidente dell’Assemblea di nominare una commissione d’inchiesta, la quale indaghi e giudichi il fondamento dell’accusa. Alla commissione il presidente assegna un termine per presentare le sue conclusioni, che saranno comunicate all’Assemblea nella sua prima seduta”. Salvo Pogliese, che presiede la seduta odierna dell’Ars, ha assicurato Panepinto che la Presidenza accoglierà la sua richiesta qualora Trizzino non fornirà dei chiarimenti.
La querelle però si è chiusa in pochi minuti. Intervenendo in aula, Trizzino ha chiesto scusa al collega del Pd, sottolineando tuttavia che non aveva mai parlato di ddl copiato ma duplicato, e che “c’è stata una cattiva interpretazione da parte della stampa di un nostro comunicato”. “Nessun attacco è stato portato dal nostro gruppo – ha detto Trizzino – se poi la stampa ha travisato il nostro comunicato ufficiale e questo avesse leso Panepinto, noi gli chiediamo scusa”. Subito dopo ha preso la parola Panepinto. “Sono di paese e non tengo aperte le questioni – ha affermato – Capisco l’intervento imbarazzato di Trizzino anche se ha detto alcune bugie come quella che il suo ddl è stato incardinato peré mi sono informato proprio stamattina in commissione Ambiente, ciò nonostante prendo con affetto le sue scuse e gli consiglio di considerare la politica con la P maiuscola. Ha sbagliato, comunque ritiro la richiesta di applicazione dell’art.106 del regolamento”. Insomma, caso chiuso.