Papa Francesco, secondo Ferrara - Live Sicilia

Papa Francesco, secondo Ferrara

Giuliano Ferrara

di GIADA LO PORTO Presentato a Villa Filippina "Questo Papa piace troppo", scritto dal direttore del Foglio.

la presentazione a palermo
di
2 min di lettura

PALERMO – Che Papa Francesco piaccia è un dato di fatto. Si è presentato come il “vescovo venuto dalla fine del mondo”, il pontefice “moderno” che utilizza i social network (i follower sul suo profilo Twitter hanno superato i 12 milioni), colui che apre agli omosessuali e ai divorziati – oltre che – il primo papa gesuita della storia. Ma, secondo alcuni, “piace troppo”. Ed è questo il senso del libro scritto dal direttore del Foglio Giuliano Ferrara, definito un “ateo devoto”, con i giornalisti Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro.

“Un vademecum al vetriolo – così lo presenta l’editrice Piemme –. I gesti e le parole di Papa Francesco sono un campionario di relativismo morale e religioso”. Un cambiamento di rotta a 360 gradi rispetto a Benedetto XVI insomma. Ed è stato lo stesso Ferrara – presente questo pomeriggio a Villa Filippina, a Palermo – a mostrare Papa Bergoglio attraverso i suoi occhi, da una prosepettiva diversa. “Il termine troppo indica un’esagerazione – dice ai microfoni di Livesicilia, esplicitando il titolo del suo volume – quindi è in qualche modo un difetto, è un modo paradossale di esprimersi. La mia preoccupazione è che i mezzi che ha scelto per piacere al mondo possano debilitare, rendere più fragile il significato della presenza dei cristiani nel mondo”. Mezzi che Ferrara non esita a definire “spregiudicati”.

“E’ un Papa molto capace di comunicare la novità e quindi la comunica con grande spregiudicatezza psicologica – dice –. Si appella alla misericordia, al perdono, professa l’amore ed è giusto che lo faccia ma, lasciatemi dire, ha messo un po’ in sordina le grandi questioni aperte dalla chiesa sul modo di vivere di noi contemporanei. Aborto, contraccezione, diritto alla morte… Che dire, una certa voluta ‘disattenzione'”. “Chi sono io per giudicare?”. Fu questa la risposta aperta alla domanda sui gay data da Bergoglio ai giornalisti che erano in aereo con lui, a luglio scorso, sul volo che da Rio li riportava a Roma. “Ecco – dice ancora Ferrara -. La sua proclamazione dell’autonomia della coscienza è in palese contrasto con il catechismo e il magistero dei papi precedenti, le sue esibizioni di ostentata povertà sono stucchevoli e ben poco francescane. Non ho fede – conclude senza mezzi termini Ferrara – , ma considero perduta un’umanità senza fede, fanatizzata e uniformata dall’incredulità come religione dei Lumi e del politicamente corretto”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI