PALERMO – Papa Francesco ha citato Padre Pino Puglisi, Rosario Livatino, Paolo Borsellino e Giovanni Falcone come “testimoni e martiri” nel suo videomessaggio inviato per l’apertura del nuovo Anno Accademico 2024/2025 della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista” di Palermo.
“Vere cattedre di giustizia”
“La teologia – ha detto Papa Francesco – richiede e include la testimonianza fino al sacrificio della vita, al dono di sé attraverso il martirio. Questa terra conosce grandi testimoni e martiri, da Padre Pino Puglisi al giudice Rosario Livatino, senza dimenticare i magistrati Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, e tanti altri servitori dello Stato”.
“Essi – continua il Papa – sono ‘vere cattedre’ di giustizia, che invitano la teologia a contribuire, con le parole del Vangelo, al riscatto culturale di un territorio ancora drammaticamente segnato dalla piaga della mafia”.
Papa Francesco e il Mediterraneo
“Non dimentichiamo questo – prosegue il Pontefice -. Fare teologia nel Mediterraneo, dunque, vuol dire ricordare che l’annuncio del Vangelo passa attraverso l’impegno per la promozione della giustizia, il superamento delle disuguaglianze e la difesa delle vittime innocenti, perché risplenda sempre il Vangelo della vita e il male venga respinto in tutte le sue forme”.
Secondo Papa Francesco, “c’è bisogno di una teologia con-promessa, che si immerge nella storia e in essa fa risplendere la carità di Cristo”. In tal senso, “vorrei che la Facoltà avviasse processi di ricerca teologica e sociale sul perdono, al crocevia della legalità, della resistenza e della santità. Iniziate con creatività un vero e proprio laboratorio teologico e sociale del perdono, per una vera rivoluzione di giustizia!”
“E questa, mi piace dire – aggiunge il Papa -, è la vocazione della vostra Isola. Essa, però, è anche luogo dove si incontrano in armonia culture, storie, e volti diversi, che impegnano la teologia a coltivare il dialogo con le Chiese sorelle d’Oriente che si affacciano anch’esse sul Mediterraneo”.
La letteratura siciliana
Per papa Bergoglio, “la rotta del dialogo ecumenico e interreligioso, per quanto difficoltosa, è quella da riproporre e sostenere attraverso esperienze di incontro, esperienze anche di confronto e collaborazione nel comune ascolto dello Spirito Santo”.
“È eredità di tanti martiri del dialogo nel Mediterraneo – aggiunge -. A voi è perciò affidata la missione di costituirvi come laboratorio di una teologia del dialogo ecumenico e di una teologia delle religioni che sfoci in una teologia del dialogo interreligioso. Sempre la parola dialogo, dialogo, apertura”.
Soffermandosi infine anche sul “confronto tra la teologia e la letteratura, nota che ha caratterizzato in questi anni anche la ricerca della vostra Facoltà Teologica”, Papa Francesco sottolinea che la letteratura “permette una lettura della realtà siciliana e mediterranea, aiutando tutti voi a riscoprire la vostra identità nel segno del dialogo”.
“D’altra parte – conclude -, come potrebbe capirsi il poliedrico pensiero siciliano senza la letteratura, senza Pirandello, Verga, Sciascia, e senza le tematiche esistenziali su cui essi hanno scritto pagine memorabili?”.