PALERMO – Questa è la triste storia di un pappagallo. Mutilato e abbandonato. Per molti potrebbe essere una storia che non merita attenzione. Per noi è la spia delle crudeltà di cui è capace l’uomo. “Per crudeltà”, infatti, scrive il giudice qualcuno ha tagliato le estremità delle penne timoniere dell’uccello. Quel qualcuno adesso è indagato. Non sappiamo chi sia e forse mai lo sapremo. E l’inchiesta è a carico di ignoti.
La settimana scorsa un operaio cingalese si è presentato in caserma con un pappagallo cenerino. Lo aveva trovato sul terrazzo di casa in via Nino Bixio, non lontano da via Serradifalco. Il pennuto è stato affidato al Corpo forestale e visitato dai sanitari del servizio veterinario. Sono stati loro a scoprire che al pappagallo sono state tagliate anche le penne remiganti e quelle del codione. Insomma, gli hanno tarpato le ali “mortificandone – si legge nel provvedimento del giudice – le caratteristiche etologiche”.
Il pappagallo, ora sotto sequestro, ed è stato affidato dal giudice per le indagini preliminari Nicola Aiello alle cure del Corpo forestale. Impossibile risalire al proprietario, visto che l’animale non era provvisto di microchip. Nessuno si è ancora faro vivo per reclamare il pappagallo. E probabilmente mai lo farà. I reati di maltrattamento e abbandono di animale sono puniti con una condanna da tre mesi a un anno di carcere o con una multa da 3 a 15 mila euro.