Ars,paralisi alla Regione e sedute fantasma: i conti che non tornano

Ars, paralisi alla Regione e sedute fantasma: i conti non tornano

Galvagno, in conferenza stampa, fa un bilancio dei primi sei mesi di legislatura
PALAZZO DEI NORMANNI
di
2 min di lettura

PALERMO – Sedute fantasma, appena in tempo per comunicare, a una sala vuota, gli auguri di Pasqua. Riunioni che durano tra i 7 e i 9 minuti e un ruolo, amarissimo, che oggi è toccato al presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, imbrigliato nella sua veste istituzionale e armato di pallottoliere, mentre illustra, ai giornalisti, i “numeri” dei primi mesi di governo. Un’operazione trasparenza, di correttezza istituzionale, quella del presidente, che però svela la debolezza dell’azione di governo della Regione.

I dati di Galvagno

Esordisce, da subito, con una excusatio non petita, Galvagno: “Non vuole essere un puntare il dito contro qualcuno, vogliamo illustrare i dati e vedere le criticità che ci sono”. Un’operazione verità, quindi, Galvagno analizza il dato formale confrontandosi con l’incubo per qualunque successore: Gianfranco Miccichè.

“Non ci interessa fare una conferenza stampa – continua il presidente dell’Ars – per dimostrare di essere più bravi, sappiamo che ci sono delle criticità, altri punti sui quali stiamo migliorando, non è un volermi confrontare contro Miccichè”.

Il confronto corre sul filo del rasoio, 41 sedute adesso, contro le 47 dello stesso periodo precedente; 124 contro 132 minuti, 197 sedute di commissione contro 206, più ddl presentati, 392 contro 257. E ancora, leggi approvate sei contro 9. Ma è sugli articoli impugnati che viene fuori il primo vero disastro: 66 su 143 articoli contro i 17 su 132 del passato.

Una catastrofe, motivata dal “voler accontentare tutti i parlamentari per le esegenze di ciascun territorio”, ammette Galvagno. A completare l’elenco ci sono anche le interpellanze, decisamente meno del passato (33 contro 59), le mozioni (73 contro 110) e, premio di consolazione, qualche ordine del giorno in più (73 contro 58).

I dati di LiveSicilia

Con la Pasqua alle porte abbiamo analizzato l’operatività dell’Ars, contando le ore effettive di diretta streaming: 70 ore in 5 mesi, delle quali ben 26 sono state concentrate nei giorni di discussione finanziaria a febbraio. La visione dei filmati certifica una sequenza impietosa di simulacri di sedute parlamentari. Alcune della durata compresa tra i 7 e i 9 minuti, addirittura appena in tempo per fare gli auguri di Pasqua a una serie di deputati in perenne vacanza.

Nessuna riforma importante

Il presidente Galvagno lancia un invito al governo regionale, ma non rompe il formalismo istituzionale. “Stiamo tenendo l’aula aperta, il tema è che vogliamo cerca di lavorare fino alla settimana prima delle elezioni amministrative, forse c’erano periodi più lunghi di vacanza nel passato, cercheremo di intensificare per recuperare il gap che abbiamo perso fino a questo momento”, conclude. Ma con le elezioni alle porte è difficile confidare in un cambio di passo.

C’è poi un ultimo aspetto, che va oltre il dato formale, quello sostanziale. Fino a questo momento l’Ars non ha prodotto alcuna legge significativa, nessun provvedimento utile che vada oltre l’ordinaria amministrazione. È questa la realtà che va al di là dei dati e, soprattutto, delle responsabilità che il presidente Galvagno non ha. La partita dipende tutta dal governo.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI