PALERMO – A fare accendere gli animi, stavolta, sono stati i parcheggiatori. In piazza Magione, regno della movida palermitana, l’ennesima rissa si è verificata la scorsa settimana, quando un abusivo ha cominciato a minacciare gli utenti e i titolari di un pub della zona. Un’auto “parcheggiata male” avrebbe fatto scattare la scintilla. E in pochi secondi, quella che era iniziata come una discussione, sarebbe degenerata.
“Una tragedia sfiorata – dice Giacomo Armetta – da vent’anni nel mondo della ristorazione palermitana e adesso responsabile di un locale a due pazzi dalla piazza – e purtroppo, questo genere di atteggiamento è fin troppo diffuso. L’altra sera – precisa – al parcheggiatore si sono unite diverse persone che abitano nel quartiere e la situazione avrebbe potuto avere risultati gravi, visto il loro tono minaccioso. Non possiamo continuare a rischiare, ad accettare certi modi di fare e pur conoscendo molto bene la zona, ritengo necessario un maggiore controllo da parte delle forze dell’ordine”.
Quella sera sul posto sono arrivate cinque volanti della polizia: “L’abbiamo chiamata noi – dice il titolare di un ristorante – perché abbiamo sentito delle urla e visto una grossa confusione all’inizio di via Vetriera. Un uomo spintonava un giovane, lo minacciava. Ci siamo spaventati, due eauto erano al centro della strada e si diceva anche che qualcuno avesse un coltello. Per fortuna non è successo nulla – aggiunge – ma è già la quarta volta che qualcuno rischia di farsi male seriamente qui”.
All’arrivo degli agenti i parcheggiatori si erano già dileguati, ma il racconto di chi è stato minacciato non ha lasciato alcun dubbio: ancora una volta, nella piazza, la violenza era stata amaramente protagonista. “E’ già la seconda volta che ci capita una cosa del genere – prosegue Armetta – e crediamo sia davvero necessaria una presenza più assidua di polizia e carabinieri. Magari in borghese, che abbiano come priorità la lotta ai parcheggiatori, con i quali è impossibile convivere, sia qui a piazza Magione che nelle altre aree prese d’assalto la sera dai giovani.
Come piazza Marina – aggiunge – monopolizzata da posteggiatori palermitani di mattina, africani di sera. Delimitano addirittura la zona dei posti auto con le piante del Comune”. E quella della scorsa settimana, sarebbe stata soltanto l’ultima delle serate “movimentate” a cui la piazza nel cuore del centro storico ha fatto da scenario: un’aggressione con il coltello si è verificata lunedì 27 maggio, quando alcune persone hanno quasi ritenuto morto un uomo al quale era stata sferrata una coltellata. Era ferito, sanguinante a terra, non dava segni di vita. Ed è stato trasportato d’urgenza in ospedale.
Poco dopo, il 23 giugno, ancora violenza a pochi metri dalla scuola elementare Francesco Ferrara. Un uomo è stato picchiato, raggiunto da alcuni colpi di bottiglia e preso a calci. Gli aggressori, poi, si sarebbero accaniti anche contro due donne che erano giunte in suo soccorso. Protagonisti, una decina di sudamericani.
Tra loro sono rimasti feriti un uomo e due donne. Un’altra rissa risale al 21 luglio scorso: tra un drink e l’altro i clienti di un pub hanno sentito improvvisamente urlare a squarciagola. Un ragazzo chiedeva aiuto, provava a difendersi perché veniva minacciato con il pezzo di vetro di una bottiglia rotta. Poi il fuggi fuggi e, anche in questo caso l’arrivo della polizia. “Sembrava una guerra – conclude il titolare di una panineria – anche noi commercianti non ne possiamo più, qui basta un bicchiere di troppo per rischiare la vita”.
Quello che la maggior dei gestori delle attività commerciali chiede, è un monitoraggio quotidiano, con l’ausilio di telecamere. “Mio zio ha questo locale da due anni – racconta Mario Giordano – e le difficoltà non sono state poche, tra quelle economiche e di ordine pubblico. A luglio quattro persone ubriache si sono picchiate rischiando di convolgere alcuni ragazzi che stavano semplicemente mangiando un panino. La polizia dovrebbe avere una postazione nelle principali piazze, per ribadire la propria presenza e garantire a noi la tranquillità. Invece dobbiamo sempre arrivare alla tragedia prima che qualcuno intervenga”.
Ma dopo la penultima maxi rissa alla Magione – risalente al 30 agosto scorso – nessuno avrebbe chiamato la polizia. “Contiamo sulla collaborazione dei cittadini – dicono dalla Questura di Palermo – per evitare il ripetersi di episodi simili. Quelle come piazza Magione rappresentano aree in cui sono necessari interventi calibrati, per i quali è necessario chiedere aiuto tempestivamente. Si tratta comunque di una zona altamente monitorata, proprio in seguito al verificarsi di casi del genere e alla massiccia presenza di persone”.