La voce di Claudia Perna, al telefono, è bella. Tonalità squillante, impasto
fresco. E’ la voce di una persona vera. Possiamo scommettere fin d’ora. Claudia non si trascinerà sulla strada degli ultimi coriandoli del Grande Fratello, come una sciantosa virtuale sulla via del tramonto. Ha talento, spontaneità. Se farà qualcosa nel mondo dello spettacolo, certamente resterà lontana da case del reality, zeppe di volgarità, Tariconi in sedicesimo e cattiveria mascherata dall’etica fasulla dell’indagine.
Claudia ha due occhi tendenti al blu che in tv non si sono visti bene, lo rammentano le foto. Ha il piglio di un’autentica figlia del popolo. Ha il coraggio di chi è cresciuto in un quartiere difficile. E poi è troppo normale. Come sopravvivere, a queste condizioni, nel ventre molle del Grande Fratello, dove il cosiddetto reality è finzione patinata di sguardi, comportamenti e sentimenti? Come è possibile esibire spontaneità con una telecamera piazzata perennemente tra corpo e anima? Qui “la ragazza dello Zen” si racconta. Racconta la casa e come l’ha vissuta, nella pausa di un valzer frenetico di impegni. E secondo il suo costume, non le manda certo a dire.
Claudia Perna, lei è troppo normale.
“Lo prendo come un complimento”.
In effetti è un complimento. Purtroppo non ce l’ha fatta a convertire la televisione al culto della normalità.
“Però sono contenta di essere rimasta me stessa, una persona pulita e genuina. Non si poteva continuare lì dentro”.
Non si poteva?
“Troppa ipocrisia e tanta cattiveria in circolo. Quel mondo non mi
appartiene, non è il mio”.
Come sta?
“Mi sento sollevata e anche un po’ arrabbiata. Ho capito tardi il gioco dietro le mie spalle”.
Con chi ce l’ha?
“Spero di potere girare un video per dire alle persone della casa quello che penso di loro, quello che meritano”.
Per esempio?
“Per esempio, Vanessa è una manipolatrice, Ferdi è stato una delusione totale”.
Adesso rivedrà Salvo, il suo fidanzato.
“Ci siamo già incontrati a Roma, ora non c’è e già mi manca. Passeremo un paio di giorni insieme. Abbiamo tante cose da confidarci”.
Ripeterebbe la famosa frase sui disagi dello Zen che qualche antipatia le ha procurato?
“Andrò oltre. Lo Zen è la mia vita. Sfrutterò la popolarità per migliorare le
condizioni della mia gente”.
E che ne sa Vanessa dello Zen?
“Nulla. Lei fa parte della categoria dei pirocchi arrinisciuti”.
Sì, ma se non traduce in italiano, quelli della casa di produzione, che vegliano sulla nostra intervista, non ci capiranno niente.
“Meglio così”.