PALERMO – “Iniziamo questo momento di preparazione al festino di Santa Rosalia, una ricorrenza così piena di significato per tutti i cittadini palermitani, la cui tradizione è però conosciuta nel mondo intero”. Ha preso ieri il via il 389° Festino di Santa Rosalia e con queste parole il Cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, si è rivolto ai presenti presso il Piano della Cattedrale, prima della benedizione del carro trionfale. E sarà proprio il carro dello scorso anno a sfilare durante la festa dedicata alla “Santuzza”, allestito nei prossimi giorni da diversi artigiani siciliani.
“Il cantiere che possiamo contemplare – ha detto il Cardinale Romeo – è frutto di un’attività operosa di tante persone e questa visione deve non solo farci apprezzare i nostri artigiani, ma anche farci diventare operosi”. Dopo la benedizione del carro, sullo sfondo di una Cattedrale al tramonto, si sono esibiti i venticinque ragazzi dell’Orchestra e Coro Giovanile di Brancaccio, diretti da Pia Tramontana, con una kermesse musicale che ha spaziato dal “Son ben ch’a bon tempo” all’Ave Maria di Schubert, passando attraverso le note del pianoforte del giovane Gabriele Targia. “Queste belle voci – ha continuato Romeo – ci hanno parlato del pane degli angeli. Vogliamo che questo cantiere ci impegni nel costruire qualcosa di nuovo. Rosalia ci accompagna e Dio ci benedica”.
Non sono mancati, poi, al microfono di LiveSicilia, i riferimenti a Padre Pino Puglisi da parte del sindaco Leoluca Orlando, dopo l’esibizione del Coro Giovanile di Brancaccio. “Questo inizio così dolce con la benedizione del Cardinale Romeo e l’esibizione musicale di questi giovani, ci ricorda che Santa Rosalia è una tessera preziosa del mosaico di Palermo in cui trova spazio anche Padre Pino Puglisi, che ha aiutato la città a comprendere che Brancaccio non è solo un luogo di mafia ma anche di valori positivi”. E a proposito del Festino di quest’anno, Orlando ha anticipato che “sarà bellissimo”, precisando di non voler aggiungere altro “perché ogni anno il Festino è una sorpresa per i palermitani che vedono in Santa Rosalia uno specchio per guardare se stessi in una dimensione comunitaria”.
