PALERMO – “Le chiudiamo. Chiudiamo le Partecipate. Sono società mangiasoldi”. Il governatore salta sul trampolino dello scandalo Ciapi, e alza l’asticella un po’ più in su. Nei giorni del suo insediamento, infatti, aveva puntato l’indice contro le società in liquidazione: “Le elimineremo”. Adesso, l’obiettivo è più ampio: la Regione cede le proprie quote della maggior parte delle società partecipate. “Di quasi tutte – precisa Crocetta – così risparmieremo un mare di soldi tra cda sciolti, affitti ai quali rinunceremo e consulenze incomprensibili e onerose”.
E a Live Sicilia il governatore fissa anche i tempi di questa nuova tappa della sua personalissima rivoluzione: i primi giorni di marzo. In quei giorni, una delibera del governo dovrebbe azzerare, o quasi, il sistema delle partecipazioni regionali. “Stiamo pensando – spiega il capo della segreteria tecnica Stefano Polizzotto – di ridurre le società a due, massimo tre asset. Tre macro-società, distinte per ambiti: quello tecnologico e quello dei servizi, certamente. Tutte le altre società verranno sciolte e affidate a un liquidatore unico”. E i dipendenti? “Saranno inglobati nelle nuove maxisocietà, che estenderanno i propri compiti. Così, risparmieremo su spese di gestione e indennità nei Consigli di amministrazione”. “Dovremo creare – spiega Crocetta – dei contenitori sani. Per questo abbiamo già da qualche settimana avviato un censimento su tutte le società, per comprendere bene il loro stato di salute”.
Tagliare, tagliare, tagliare, dunque. Via i commissari, via i Consigli di amministrazione, via i consulenti. Ma chi sono i commissari, i consiglieri, e i consulenti? Un esempio è fornito da quella che è, alla luce della recente fusione, la più grossa delle società partecipate regionali. Si tratta della Sas (Servizi ausiliari Sicilia). Un’azienda sorta, dopo lunghe contrattazioni con i sindacati, e comunque nel quadro del piano di riordino e riduzione delle società avviato nella scorsa legislatura dall’assessore all’Eonomia Gaetano Armao, dall’unione di tre società: Biosphera, Multiservizi e Beni culturali Spa. Come detto, però, mentre nasce la Sas, le altre società devono completare il proprio processo di liquidazione. E a guidare il processo di liquidazione, in qualità di commissario, sia della Multiservizi che di Biosphera, è Anna Rosa Corsello. Attualmente a capo anche di due dipartimenti importanti come quello del Lavoro e (ad interim) quello della Formazione professionale, recentemente la dirigente, assai apprezzata dal nuovo governo (a dire il vero, anche da quello precedente) è stata scelta per commissariare il Ciapi. Il mega ente di Formazione finito nella bufera dopo l’indagine della guardia di Finanza sui soldi che sarebbero stati dati ai politici per finanziare la campagna elettorale, e che ha spinto il presidente Crocetta a dire “basta! Usciamo dalle partecipate”. Società mangiasoldi anche per via degli affitti. “E allora perché – denuncia Michele D’Amico, del sindacato Cobas Codir – il presidente non chiede al commissario Corsello di revocare l’affitto per la ormai inutile sede di Multiservizi in viale Michelangelo? Costa 20.800 euro al mese”.
Per il ruolo di commissario liquidatore di Multiservizi, intanto, Anna Rosa Corsello, stando ai documenti reperibili alla Ragioneria generale, si è assicurata un’indennità di quaranta mila euro lordi annui per Multiservizi e di venticinque mila euro per Biosphera. Per guidare verso il parcheggio una macchina che, di fatto, non cammina più.
A far “camminare” la società, e a far lavorare i dipendenti, invece, penserà il cda della nuova Sas. A guidare la società, dall’agosto dell’anno scorso, è Giuseppe Di Stefano. Per lui – stando al sito ufficiale della società – ecco una compenso annuo da 40 mila euro lordi. Di Stefano è considerato molto vicino all’ex presidente della commissione Bilancio Riccardo Savona. Il deputato regionale eletto con Grande Sud, ma passato recentemente “alla corte” di Rosario Crocetta, aderendo, in viste delle Politiche, non a caso, a un movimento di moderati di centrosinistra (di Portas). Nel cda, resta l’ex presidente Gianni Silvia, dirigente che ha ricoperto anche il ruolo di vice capo di gabinetto dell’ex governatore Lombardo. A chiudere la compagine dei consiglieri, ecco una persona vicinissima al governatore. Si tratta di Stefano Polizzotto, dal dicembre scorso capo della segreteria tecnica, e avvocato legatissimo a Crocetta fin dai tempi dell’elezione a sindaco di Gela, giunta grazie a un ricorso vinto dall’avvocato. “Ma la mia presenza è legata proprio – spiega il collaboratore di Crocetta – al piano di assorbimento, all’interno della Sas, delle altre società. Ha quindi un tempo e uno scopo limitato”. Per Polizzotto, così come per Silvia, ecco intanto un’indennità da trenta mila euro lordi.
Niente a che vedere con l’altra “origine dello spreco”, come ha indicato Crocetta: i consulenti. E a dire il vero, la Sas gode dei servizi di quello che è un consulente storico di Multiservizi. E che ha proseguito il suo rapporto anche con la nascita della nuova società. L’avvocato Claudio Alongi, infatti, per le consulenze tutt’ora attive, costerà complessivamente diciannove mila euro. Alongi, come è noto, è il marito del Segretario generale Patrizia Monterosso. In passato, per lui, una consulenza da 16 mila euro l’anno. Chissà se anche quella somma è ritenuta uno spreco dal governatore.