Partecipate, presidenti assenti |L'aula rimanda la discussione - Live Sicilia

Partecipate, presidenti assenti |L’aula rimanda la discussione

Uno smacco per i Consiglieri comunali che hanno letto l’assenza dei vertici delle società, in occasione di una seduta di Consiglio dedicata proprio a ridefinirne gli assetti, come una mancanza di rispetto.

Consiglio comunale
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CATANIA – Il Piano per il razionalizzazione delle Partecipate nuovamente in aula. L’ultima volta era il 2012 e, alla guida di Palazzo degli Elefanti, c’era Raffaele Sramcanelli. Quella delibera, la n. 49, che prevedeva la vendita o cessione di gran parte delle società, in toto o in percentuale, eccezion fatta per la Sidra, dopo aver ricevuto l’ok da parte del Consiglio comunale, è stata sospesa dalla giunta Bianco per tornaere, modificata in larga parte, in aula per il voto.

Voto che, però, non c’è stato. Per l’assenza di molti, troppi, presidenti delle società che svolgono servizi per conto del Comune di Catania. Presenti c’erano solo Michele Giorgianni, presidente di Multiservizi, Isidoro Vitale, dirigente dell’Amt e un rappresentante della Sidra. Per il resto, solo sedie vuote.

Uno smacco per i Consiglieri comunali che hanno letto l’assenza dei vertici delle Partecipate, in occasione di una seduta di Consiglio dedicata proprio a ridefinire assetti e servizi di alcune tra le aziende più importanti della città, come una mancanza di rispetto.

C’è stato solo il tempo per la relazione dell’assessore al ramo, Giuseppe Girlando, che ha ripetuto quanto anticipato nel corso di una conferenza stampa, scendendo, però, nel dettaglio della delibera, evidenziando i passaggi previsti dall’amministrazione e i vantaggi per la città e per le casse del Comune. Poi, la protesta. La pregiudiziale per rimandare la seduta, presentata dal capogruppo di Area Popolare, Manlio Messina, poi ritirata e successivamente riproposta dal Ccapogrupo di Grande Catania, Giuseppe Castiglione, è stata votata favorevolmente da 25 consiglieri su 30 presenti e la delibera rimandata a data da destinarsi. In ogni caso, maleducazione istituzionale o meno, è anche vero che, intorno alle Partecipate, da sempre, si sono scatenati gli appetiti politici. E che l’aver rimandato la seduta potrebbe essere un segnale, l’ennesimo, rivolto all’amministrazione.

 


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