Partinico, 'botte per la gestione del bar': imprenditori sotto accusa

Partinico, ‘botte per gestire il bar’: imprenditori sotto accusa

Chiesta una condanna pesantissima: 8 anni

PALERMO – È una brutta storia. Una storia di violenza e soprusi quella che avrebbe avuto per protagonisti alcuni imprenditori di Partinico.

Sotto processo ci sono Salvatore e Francesco Brugnano, padre e figlio, molto noti nel popoloso centro in provincia di Palermo perché gestiscono una grande stazione di servizio con distributore di carburante e bar lungo la strada statale 113.

Sono accusati di estorsione. Per loro il pubblico ministero Felice De Benedittis ha chiesto una condanna a 8 anni ciascuno di carcere. Il processo è in corso davanti a Tribunale presieduto da Fabrizio La Cascia.

Nell’ottobre del 2015 padre e figlio insieme ad altre persone, mai identificate, arrivarono in contrada Milioto dove c’è la stazione di servizio. Allora il bar accanto al distributore di carburanti era stato affidato in gestione alla Tiffany snc, di Antonino e Vito Termini, che si sono costituiti parte civile con l’assistenza dell’avvocato Claudio Gallina Montana.

I rapporti erano tesi da tempo. I Brugnano criticavano il modo di lavorare dei Termini. sostenendo di subire le critiche dei clienti senza che loro avessero responsabilità nella gestione del bar.

Volarono parole grosse (“ve ne dovete andare ora, immediatamente togliete tutti di qua o vi finisce male”) insulti e botte. La moglie di Salvatore Termini fu spintonata e cadde rovinosamente per terra. Il figlio, Antonino, sarebbe stato colpito con un pugno alla tempia. L’obiettivo, secondo l’accusa, era quello di costringere i Termini a risolvere anticipatamente il contratto di affitto di ramo d’azienda. Cosa che avvenne.

I difensori degli imputati, gli avvocati Angelo Brancato e Nicola De Gaetano, hanno contestato nel corso del processo l’accusa di estorsione. Tra le due parti esiste una controversia civilistica ancora in corso. A marzo le arringhe e la sentenza.

CONTINUA A LEGGERE SU LIVESICILIA


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI