Partinico, Legambiente si oppone alla piattaforma per i rifiuti - Live Sicilia

Partinico, Legambiente si oppone alla piattaforma per i rifiuti

Il progetto prevede il trattamento di oltre 190.000 tonnellate annui
NEL PALERMITANO
di
2 min di lettura

È in istruttoria Via -Vas per la valutazione dell’impatto ambientale, ai fini del rilascio del Paur, un progetto per la realizzazione di una “piattaforma polifunzionale di trattamento rifiuti solidi speciali e non, sita nell’agglomerato industriale C.da Sant’Anna in Partinico (Pa).

Il progetto prevede il trattamento di oltre 190.000 tonnellate annui di rifiuti solidi non pericolosi e pericolosi, con una linea dedicata all’incenerimento di parte dei rifiuti ricevuti e trattati in piattaforma.

“L’impianto in questione, dall’esame del progetto, non svolgerebbe di fatto alcuna funzione utile alla gestione dell’emergenza dei rifiuti – sostiene Legambiente – e, soprattutto, non si inserisce tra quegli impianti utili al recupero e al riciclo a servizio della raccolta differenziata e dell’economia circolare e, di certo, non contribuisce alla riduzione delle emissioni CO2 e al contrasto dei cambiamenti climatici”. Per gli ambientalisti “sono ben altri gli impianti che occorrono al territorio particenese e ai comuni limitrofi, che in questi anni stanno facendo passi avanti nella raccolta differenziata, sfiorando in diversi centri anche il 75%”.

“Eppure, ad oggi, sono del tutto sprovvisti di impianti a servizio proprio del recupero e del riciclo, come quelli di biodigestione anerobica per produrre biometano e compost, o impianti di trattamento e riciclo delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) da cui recuperare le terre rare, o pannolini usa getta da cui ricavare cellulosa, o altri impianti per il riciclo di plastica, carta, vetro, metalli e legno – prosegue Legambiente – Dopo il via libera lanciato dal governo Musumeci per la realizzazione di due inceneritori che dovrebbero bruciare oltre 900.000 tonnellate all’anno, pari al 50% dei rifiuti urbani complessivamente prodotti nella nostra regione, sembrerebbe che i buoi siano scappati dalle stalle e che oggi vecchi e nuovi imprenditori della ‘munnizza’ si apprestino a presentare progetti per il trattamento dei rifiuti che ne prevedono anche l’incenerimento”.

“Siamo ben lontani dall’uscire dall’emergenza se si continua solo a proporre come soluzione di breve e lungo periodo la realizzazione di inceneritori o l’ampliamento di vecchie discariche – afferma Tommaso Castronovo, responsabile rifiuti ed economia circolare di Legambiente Sicilia – Non solo si aggrava sempre di più la gestione dei rifiuti per molti comuni, così come le tasche dei siciliani, ma si rinvia sine die il raggiungimento degli obiettivi selettivi di riciclo previsti dall’economia circolare, mortificando gli sforzi che in questa direzione stanno compiendo i molti comuni, i milioni di siciliani e, quella sana imprenditoria che in questo settore sta investendo”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI