Alla fine la relazione del segretario regionale, Giuseppe Lupo, è stata approvata con 46 voti favorevoli, 15 contrari e un astenuto. Un documento che rilancia le elezioni anticipate, conferma l’intenzione di utilizzare lo strumento delle primarie per la scelta del candidato alla Presidenza e sottolinea il rafforzamento dell’alleanza politica con Lombardo.
Quest’ultimo punto, per la verità, stava per far “saltare il banco”. È servito l’intervento di Nino Papania che, con una dichiarazione assai “criptica” accolta nella relazione dal segretario, ha “salvato” il Pd da una spaccatura tra Lupo e Cracolici. L’unico sconfitto, quindi, ha il cognome e l’accento “forestiero” di Maurizio Migliavacca. “Voteremo gli atti del governo uno per uno”, aveva detto, non “giurando” sulla maggioranza all’Ars. Confermando, di fatto, quanto sostenuto dallo stesso segretario Lupo giorni fa.
“Gli atti si voteranno sempre uno alla volta” ribadiva qualche ora dopo il capogruppo della commissione antimafia Lillo Speziale. Frase simile, ma significato assai diverso. Perché mentre il plenipotenziario democratico era in aereo, il Pd siciliano trovava la sintesi tra le posizioni che sembravano inconciliabili del segretario e del capogruppo.
Una spaccatura evidente, alle sette della sera, durante le dichiarazioni di voto: “Mi astengo” prometteva Cracolici, di fronte a quella proposta di Migliavacca: “Votare di volta in volta? Che senso ha? Ci chiedono di lavorare a un’alleanza in vista di elezioni anticipate, e contemporaneamente di indebolire quella stessa alleanza”. Nella sua relazione Lupo aveva “glissato” sul progetto di “governo politico”, tanto caro al capogruppo spingendo verso le “elezioni anticipate. Da preparare subito, con le primarie da organizzare prima della fine dell’anno”.
La relazione aveva sollevato diversi malumori. Di “caduta nel ridicolo” ha parlato Davide Faraone. Altrettanto duro è stato Tonino Russo. Fino al tagliente intervento di Enzo Bianco, che – dopo aver elencato le doti di Lupo e aver ribadito la stima nel suo segretario – ha definito quella relazione in “contrasto quasi aperto con la logica”.
Nel suo lungo e pungente intervento, Bianco ha anche evocato (l’unico, per la verità) la questione morale: “I comportamenti di Lombardo sono lontani dalla nostra storia – ha detto – dalla storia di La Torre, di Mattarella”, scatenando le ire del consigliere agrigentino Giuseppe Arnone. Ed è stata bagarre. Arnone interrompe l’intervento di Bianco e urla: “Il Pd è anche il partito di Capodicasa e Crisafulli, conniventi con certi ambienti mafiosi”. A quel punto Crisafulli si è avvicinato minacciosamente ad Arnone, ma i due sono stati separati. Il clima è rimasto rovente anche fuori dalla sala convegni, dove un militante vicino a Crisafulli s’è avvicinato ad Arnone “in modo minaccioso”, secondo il consigliere agrigentino. I due non sono arrivati alle mani solo per l’intervento dei presenti che li hanno divisi.
Poi è stata la volta di Beppe Lumia, tra i maggiori supporter di Raffaele Lombardo e dell’alleanza politica col Terzo Polo: “Possiamo governare – ha detto tra gli applausi – solo col Terzo polo. Perché in Sicilia non è strategica questa alleanza che invece è tale nel resto d’Italia? Perchè dobbiamo fare un regalo ad Alfano che sta pensando di rilanciare il Pdl proprio grazie a un’alleanza col Terzo Polo? Il Pd insieme a Idv e Sel è minoranza in Sicilia”. E la linea Lumia, alla fine, è passata. Mentre Migliavacca scende dal suo aereo, ogni riferimento a quella “maggioranza” da testare di volta in volta è scomparsa dalla relazione di Lupo. “Si vota sempre di volta in volta” aveva del resto spiegato qualche minuto prima Lillo Speziale. “Migliavacca è d’accordo”, assicurerà il segretario del Pd. A votazione conclusa.