RAGUSA – Gli uomini della Squadra Volanti della Questura di Ragusa, hanno arrestato Antonino Daniele Andrea Scarpulla, Catanese di nascita, ma residente a Palermo, per possesso di documenti falsi validi per l’espatrio e per aver commesso tre truffe ai danni di negozi di telefonia di Catania e una tentata truffa ai danni di un negozio di elettronica di Ragusa.
Perquisito dagli agenti, insospettiti dal suo comportamento durante un normale controllo a Scarpulla è stata trovata una carta d’identità riportante dati completamente diversi da quelli forniti, ma con la sua fotografia. L’uomo a quel punto, essendo stato scoperto, ha fornito le sue generalità complete ed è emerso che si trattava di un truffatore “professionista”, per di più specializzato in reati ai danni di negozi di telefonia ed elettronica. Ben 4 i documenti falsi (carte d’identità) validi per l’espatrio rinvenuti addosso a Scarpulla, motivo che ha permesso di trarre in arresto l’uomo.
Scarpulla si trovava inoltre in possesso di 4 patenti false, e 6 tessere sanitarie/codice fiscale. Tutti i documenti erano stati falsificati. Scarpulla, in compagnia di O.Z. di anni 30, si erano recati nella mattinata presso due centri commerciali di Catania, prendendo di mira i negozi di telefonia. L’uomo si presentava come architetto, esibiva dei documenti falsi riportanti la sua effige, buste paga anche queste false, stipulava un contratto di abbonamento a servizi telefonici ed otteneva in cambio un telefono cellulare di ultima generazione del valore di circa 700 euro senza alcun anticipo.
Se è stato bravo e fortunato nella provincia di Catania, a Ragusa qualcosa non è andata come voleva, difatti dopo aver esibito altri documenti falsi e con lo stesso modus operandi, il finanziamento non è stato accettato telematicamente e, quindi, si era allontanato insieme al suo complice per andare a truffare un altro centro commerciale di Ragusa ma, strada facendo, ha incontrato l’equipaggio di una Volante che ha interrotto il suo inter criminis. Scarpulla era molto sicuro di se, da anni vive dei proventi di questa tipologia di reato, tanto che nella provincia di Palermo, come da lui stesso raccontato, non lo fanno neanche entrare nei negozi di telefonia, tanto da essere “costretto” a recarsi in altre province per delinquere, motivo questo che lo vedrà destinatario della misura di prevenzione del divieto di fare ritorno nel Comune di Ragusa per tre anni. La merce rinvenuta è stata già restituita ai titolari dei negozi truffati, l’uomo dopo gli accertamenti di rito è stato condotto presso la casa circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità giudiziaria competente.