CATANIA. Dopo quella portata a termine la scorsa settimana nel Comune di Adrano, proseguono le operazioni di demolizione di immobili abusivi edificati in violazione di norme edilizie e ambientali disposte dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania.
Questa mattina le ruspe sono entrate in azione nel Comune di Paternò, contrada Pantafurna, zona sottoposta a vincolo sismico, per demolire un manufatto, costruito su tre livelli, per una volumetria complessiva di 480 metri cubi, realizzato in carenza del prescritto titolo abilitativo, in mancanza di progetto esecutivo redatto da tecnico abilitato ed in assenza di autorizzazioni del Genio Civile.
Una sentenza emessa nel 2005
In esecuzione della sentenza di condanna emessa nel 2005, oggi divenuta irrevocabile, la Procura della Repubblica di Catania ha ordinato la demolizione del fabbricato e il ripristino dello stato dei luoghi.
A nulla sono valsi i ricorsi presentati dell’esecutato presso la Corte d’Appello e, successivamente, dinnanzi la Corte di Cassazione, che hanno confermato quanto disposto in sentenza dal Tribunale di Catania Sezione di Paternò.
Sul posto, a garantire l’ordine pubblico, sono presenti uomini dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale della Regione Siciliana, della Polizia Provinciale e della Polizia Municipale, oltre a tecnici dell’Enel per la preliminare messa in sicurezza dell’immobile, nonché per l’individuazione di eventuali allacci abusivi alla rete elettrica.
Alle operazioni di demolizione è stata incaricata una ditta confiscata a organizzazione criminale di tipo mafioso.
La Procura della Repubblica di Catania, avvalendosi dell’operato dei Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria, prosegue l’attività già iniziata diversi anni or sono, volta al ripristino dello stato dei luoghi, specie in aree protette, attraverso la demolizione forzata dei fabbricati abusivamente realizzati e non spontaneamente demoliti dai proprietari.