PATERNO’. Un manifesto anonimo che rievoca la marcia su Roma (con tanto di presunto e centenario anniversario “28 ottobre 1922 – 28 ottobre 2022, Un popolo in marcia) e che ha trovato condanne unanime del mondo politico. E’ quello comparso stamane a Paternò in coincidenza con il giuramento alla Camera del Governo Meloni. Manifesto anonimo ma con regolare timbro del Comune: non dovrebbe dunque essere difficile risalire a chi ha richiesto l’affissione.
La condanna di Ciancitto e Galvagno
“Ho sempre reputato le leggi razziali del 1938 il punto più basso della storia italiana, una vergogna che segnerà il nostro popolo per sempre. I totalitarismi del ‘900 hanno dilaniato l’intera Europa, non solo l’Italia, per più di mezzo secolo, in una successione di orrori che ha investito gran parte degli Stati europei.Libertà e democrazia sono gli elementi distintivi della civiltà europea contemporanea nei quali da sempre mi riconosco. E dunque, a dispetto di quello che strumentalmente si è sostenuto, non ho mai provato simpatia o vicinanza nei confronti dei regimi antidemocratici. Per nessun regime, fascismo compreso”.
Nel giorno in cui la Premier Giorgia Meloni consegna alla Storia, in modo inequivocabile, definitivo e netto la condanna delle leggi razziali, a Paternò una anonima mano (ma autorizzata dal Comune attraverso il servizio affissioni) riempie la città di manifesti provocatori che comparano la marcia su Roma all’insediamento dell’attuale Governo. Si tratta di un atto irresponsabile e meschino. Un fatto grave che è una istigazione alla violenza ed una mancanza assoluta di rispetto nei confronti delle istituzioni. Un gesto che condanno fortemente e sul quale chiediamo a gran voce che venga fatta chiarezza.
Restare in silenzio o, peggio, indifferenti significherebbe alimentare una spirale di odio”, ha spiegato il deputato Francesco Ciancitto.
“Non conosco l’autore del manifesto. È un nostalgico del ventennio o è un provocatore di sinistra? In tutti i casi, il governo Meloni non appartiene e non può essere paragonabile a quegli anni», aggiunge l’on. Gaetano Galvagno. “Dispiace che su questi manifesti ci sia, come sembrerebbe, l’autorizzazione ad affiggere del Comune di Paternò”.
Anthony Barbagallo: “Fatto gravissimo, il sindaco oscuri i manifesti”
“Proprio nel giorno in cui la neo presidente del consiglio Giorgia Meloni dichiara alla Camera di essere contro ogni autoritarismo, fascismo incluso, a Paternò, comune in provincia di Catania che per altro ha dato i natali al neo presidente del Senato, Ignazio La Russa, succede un fatto gravissimo che non può restare impunito. La città infatti è tappezzata da manifesti, anonimi, con due 2 date (28 ottobre 1922-28 ottobre 2022) che ricordano il prossimo anniversario della marcia su Roma, cioè l’avvio di uno dei periodi più bui della nostra nazione, l’avvio del ventennio fascista. E in più la dicitura: un popolo in marcia”. Lo denuncia il deputato del PD alla Camera e segretario regionale dei Dem in Sicilia, Anthony Barbagallo, che prosegue: “invito il sindaco di Paternò a provvedere immediatamente – afferma – ad oscurare questi manifesti, a tutela dell’amministrazione comunale in primis, visto che l’affissione sembrerebbe essere stata autorizzata dal comune stesso”.