PALERMO – “Abbiamo temuto il peggio, sembrava fosse esplosa una bombola di gas”. Il terrore è ancora vivo negli occhi di chi abita all’Addaura e lunedì notte ha lanciato l’allarme per la frana che ha investito una palazzina di tre piani. Nessuno è rimasto ferito, ma i segni di una notte di paura ci sono ancora tutti. La villetta della famiglia Gulisano è adesso circondata dal nastro della protezione civile, è un’area off limits dove soltanto i vigili del fuoco e le forze dell’ordine possono entrare. Gli interventi di messa in sicurezza sono iniziati stamattina e mirano alla rimozione del grosso masso che si è staccato dalla parete rocciosa nella notte tra lunedì e martedì, ma anche all’individuazione di altri punti a rischio che potrebbero minacciare le villette a valle. I residenti della zona, a distanza di poche ore da quella che poteva essere una tragedia, parlano di una frana annunciata.
“Già nelle scorse settimane – dice Caterina Castelli, che abita vicino alla via Annone – si erano verificati diversi smottamenti. Un grosso pino aveva addirittura ceduto bloccando l’accesso a tre villette. I vigili del fuoco erano intervenuti anche in quel caso. Ciò non bastava per prendere precauzioni ed effettuare opere di prevenzione? Non è sufficiente chiudere per mesi la via Monte Ercta se poi materialmente non si interviene”. “Ma si vede che deve scapparci il morto – aggiunge una vicina di casa – perché qui di piccole frane di lieve entità ce ne sono sempre state, specie negli ultimi tempi. E’ necessario un monitoraggio costante, un intervento massiccio o comunque progressivamente risolutivo sulla parete rocciosa”.
La famiglia Gulisano aveva appena finito di cenare quando è successo l’imprevedibile. “Eravamo a casa – racconta il figlio – erano le 22 quando abbiamo sentito un tonfo che ci ha fatto saltare in aria. Credevamo si trattasse di un terremoto. Le pareti tremavano, le vibrazioni si sono diffuse in tutta la casa per pochi, ma lunghissimi secondi in cui abbiamo pensato che stava per crollare tutto. E tuttora abbiamo un grosso masso praticamente in casa. L’impatto ha provocato danni che dobbiamo ancora quantificare, ma sono ingenti. Poteva finire anche peggio se non ci fossero stati gli alberi a placare la frana e d’altronde, ultimamente, come si può vedere dai massi più piccoli vicino alla villetta, si erano verificati altri cedimenti”.
In tutto sono otto le famiglie evacuate nella zona di via Annone, precisamente quelle che abitano tra i civici 60 e 70. “Ma ce ne saremmo andati anche se non fosse stato necessario – dice Mario Schimmenti – perché adesso abbiamo seriamente paura che qualcosa di simile possa ripetersi. Noi siamo anziani – aggiunge – potremmo non essere abbastanza veloci per scappare ed allontanarci da eventuali pericoli. Se la situazione qui deve essere questa, allora forse è meglio cambiare casa”. Nella zona, per tutta la notte, è andata via la corrente elettrica, mentre i tecnici comunali e della protezione civile hanno effettuato i sopralluoghi per stabilire il da farsi.
Nelle ultime ore, in azione, insieme ai vigili del fuoco, gli uomini della Forestale e la polizia municipale che ha chiuso l’area al traffico delle auto. Il divieto di transito, proprio per il rischio di frane e caduta massi, era già stato prorogato a fine aprile in via Monte Ercta, la panoramica che dalla spiaggia conduce a Monte Pellegrino. La lunga strada resterà chiusa sino a fine anno da via Annone fino alla Spianata della Sacra Grotta. Disposto pure il divieto di sosta su entrambi i lati della carreggiata. Il provvedimento sarà valido anche nelle domeniche e nelle giornate festive.