Il Pd fa pace con Crocetta | Lupo pensa alla grosse koalition - Live Sicilia

Il Pd fa pace con Crocetta | Lupo pensa alla grosse koalition

Lupo durante il suo intervento in Direzione

Feeling ritrovato tra il segretario regionale dei democratici e il governatore, che recita mea culpa sul "mancato raccordo" tra esecutivo e partiti di maggioranza. Lupo: "Necessario un vertice ogni settimana". Poi l'apertura a Fli e ai montiani "per allargare la coalizione". A fine mese una due giorni in cui il partito elaborerà cinque proposte da presentare al governo e all'Ars. Crocetta denuncia: "Deficit da un miliardo nell'ultimo anno di governo Lombardo". La replica: "Farnetica".

La direzione regionale del partito
di
11 min di lettura

PALERMO – Pace ritrovata tra il Pd e il governatore, Rosario Crocetta. I Democratici riuniscono la loro Direzione regionale per analizzare i poco esaltanti risultati delle Politiche ma al San Paolo Palace di Palermo piomba il presidente della Regione, che annuncia “l’importante vittoria sul Muos di Niscemi”, recita mea culpa per il “mancato raccordo politico registratosi talvolta tra governo e maggioranza” e ruba così la scena ai tanti problemi del Pd. Problemi che però restano sullo sfondo, a partire dalla ricerca di un ruolo di primo piano nella maggioranza che sostiene Crocetta a Palazzo d’Orleans. Quello scettro, almeno per il momento, è in mano al Movimento Cinque Stelle ed è per questo che al termine di una maratona lunga oltre sei ore il segretario regionale, Giuseppe Lupo, annuncia per fine marzo un seminario di due giorni con l’obiettivo di dare vita a “quattro o cinque proposte” da sottoporre al governo e all’Assemblea regionale: “Dovremo essere bravi a portarle a termine entro l’approvazione della Finanziaria”, avverte il segretario. Una road-map che nelle intenzioni di Lupo dovrebbe far apparire il Pd come “forza di cambiamento” agli occhi degli elettori siciliani, specie di quelli che a maggio si recheranno alle urne per eleggere sindaci e consigli comunali. Il tutto condito da una ritrovata sintonia con il presidente della Regione, che chiede scusa per il mancato coinvolgimento del partito nelle sue scelte di governo. Lupo, dal canto suo, avverte: “Bisogna recuperare il massimo della collegialità e condivisione fra tutte le forze politiche che hanno eletto Crocetta e che devono ritrovare la sintonia”. Secondo il segretario “è necessaria una riunione di maggioranza alla settimana per stabilire l’agenda di governo e l’iniziativa parlamentare”.

L’autocritica sul voto delle Politiche lascia presto il posto alle prossime elezioni amministrative. Il piatto servito da Lupo alla platea di delegati è di quelli non facilmente digeribili: allargare l’alleanza agli uomini di Fli e ai Montiani. “Dopo le Politiche, Fli si è scomposto e nelle diverse province stanno nascendo numerose liste civiche – spiega Lupo nella sua relazione -. Si trattata di novità che devono far pensare a un possibile allargamento della coalizione ai moderati, che in questo modo può risultare vincente”. Nella grande alleanza teorizzata dal segretario c’è spazio anche per gli uomini di Monti, “che hanno dimostrato di avere un peso significativo in alcune città”. Tutto questo includendo Sel (“che resta come parte progressista della coalizione”) e senza dimenticare l’Udc: l’auspicio nei confronti dei centristi “è che vogliano partecipare alle primarie di coalizione”. Quelle stesse primarie che però “non sono indispensabili” se, come a Catania, “i partiti hanno già trovato l’accordo sul candidato sindaco. Il d segretario arricchisce la sua strategia politica con la proposta di una riforma elettorale da mettere in campo prima del voto di maggio e che punti su tre modifiche: l’introduzione della doppia scheda per l’elezione del sindaco e del consigliere comunale, l’innalzamento della soglia minima di abitanti per l’elezione del sindaco con ballottaggio e la preferenza di genere. I mugugni in sala sono evidenti e l’altolà arriva dall’amico-nemico di sempre, l’ex capogruppo a Sala d’Ercole, Antonello Cracolici: “Anche a me piacerebbe, ma pensiamo di essere in grado di reggere un dibattito di questo tipo a 14 giorni dal decreto assessoriale che porterà i siciliani al voto per i Comuni?”.

L’ingresso in scena di Crocetta sposta l’asse della discussione. I rapporti tra Esecutivo e maggioranza finiscono sotto la lente d’ingrandimento e subito dopo aver annunciato “il successo importante del governo sul Muos”, con un organismo indipendente (l’Istituto superio di sanità o l’Oms) che valuterà l’impatto dell’impianto sulla salute dei cittadini,  il presidente della Regione ammette: “Penso che sia mancato un raccordo politico fra il governo e partiti. Anche io sono stato responsabile di tutto questo, ma in questi mesi abbiamo affrontato tante emergenza e io stesso da un anno e mezzo non prendo neanche un giorno di ferie. E’ necessario trovare situazioni di confronto programmatico, non solo con i partiti, ma anche con la società e i movimenti”. Messaggi all’indirizzo del governatore arrivano anche da un suo predecessore a Palazzo d’Orleans, Angelo Capodicasa: “Il partito di Crocetta è il Pd – dice -. Continuando a coltivare l’utopia di un partito del presidente si rischia di danneggiare il governo”.

In tutto questo c’è spazio anche per due bordate di Crocetta al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando (“Vorrebbe scaricare il problema della Gesip agli altri”), e al precedente governo Lombardo: “Nell’ultimo anno di attività ha creato un miliardo di deficit attraverso dei provvedimenti che non avevano copertura finanziaria”, afferma il presidente della Regione. Secca la replica del Partito dei siciliani, che annuncia l’intenzione di voler passare alle vie legali: “Crocetta farnetica, non sa quello che dice”.

Infine il capitolo dedicato all’abolizione delle Province e alla nascita dei Consorzi di Comuni. Su questo fronte le posizioni tra Lupo e Crocetta restano diverse. Il segretario fissa “i paletti” e auspica un numero “non superiore alle attuali nove Province”, mentre il presidente della Regione, che punta anche alla costituzione di un Consorzio che abbia come capofila la sua Gela, vede un numero massimo di “undici o dodici consorzi. Del resto – si chiede – perchè non dovremmo consentire a Comuni confinanti di mettersi insieme per risparmiare sulla gestione di servizi costosi come i rifiuti?”. Piccole spine che resistono sotto al mantello di una ritrovata armonia.

 

SOTTO LA DIRETTA DELLA GIORNATA

21:33 Il Partito democratico siciliano tornerà a riunirsi a fine marzo per una “sessione seminariale” di due giorni che servirà a elaborare cinque punti programmatici che il partito dovrà portare a termine nella sua azione parlamentare all’Assemblea regionale. Si è conclusa così la direzione regionale dei Democratici tenutasi al San Paolo Palace. “E’ necessario avviare dei gruppi di lavoro per elaborare delle proposte concrete da presentare al governo e al Parlamento e da realizzare entro l’approvazione della finanziaria”.

21:12 Interviene Mariella Maggio,deputato regionale del Pd: “La gente ha assimilato il Pd a un partito come tutti gli altri, disattento ai problemi del lavoro”.

20:36 Capodicasa: “Il partito di Crocetta è il Pd. Coltivare il mito del partito del presidente è una utopia che rischia di indebolire il governo regionale”.

20:26 Parla l’ex presidente della Regione, Angelo Capodicasa, che si rivolge a Crocetta: “Si vince e si perde tutti insieme. Il destino del presidente della Regione non è diverso da quello del Pd”.

20:00 Interviene Enzo Napoli, del gruppo dirigente regionale del Pd, e tornano in primo piano i problemi del partito: “La lista del Megafono ha dato il suo contributo alle elezioni, ma non si trasformi in una corrente di partito, fatta da chi sta con un piede dentro e uno fuori. Altrimenti tutti si sentiranno autorizzati a fare altrettanto e questa sarebbe la fine del partito”.

19:43 Il presiedente della Regione torna anche sulla riforma delle Province: “Di certo non possiamo vietare la nascita di altri consorzi di Comuni rispetto alle attuali Province. Penso a un numero massimo di 11 o 12 Consorzi in cui i Comuni si mettono insieme per gestire i servizi. Gli attuali capoluoghi diventeranno i Comuni capofila dei consorzi. In questo modo otterremo un grosso risparmio senza far perdere le identità territoriali”.

19:33 Crocetta spiega anche le sue frasi relative al deficit di un miliardo che sarebbe stato creato dal precedente esecutivo regionale nel suo ultimo anno di vita: “Hanno creato un miliardo di debiti attraverso provvedimenti senza copertura finanziaria. A comunicarmi la cosa è stato l’assessore all’Economia. Sono provvedimenti che se venissero riconosciuti da noi diventerebbero debiti fuori bilancio”.

19:29 Crocetta termina il suo intervento ma si sofferma con i cronisti per spiegare i contorni dell’annuncio fatto sul Muos di Niscemi: “Abbiamo il governo nazionale dalla nostra parte – dice sventolando in comunicato di Palazzo Chigi -. Ci sarà uno studio dell’Istituto superiore di Sanità e dell’Oms e fino a quando non ne conosceremo i risultati riguardanti l’impatto sulla salute dei cittadini nessuna parabola verrà installata. Lo studio – precisa Crocetta – non verrà pagato dalla Regione. È una vittoria incredibile, arrivata al termine di un incontro di oltre tre ore con Monti e i monisti dell’Interno, della Salute e della Difesa. È un grande successo e spero che adesso cessino gli scontri a Niscemi”.

18.58. Crocetta insiste sulle Province: “Domani arriva all’Assemblea regionale il disegno di legge che annulla il voto per le Province: chiederò che venga inserita la norma che introduce la preferenza di genere per le comunali. Con questa battaglia guadagneremmo terreno sia sul centrodestra sia sui grillini, perché fra i grillini un po’ di maschilismo c’é”.

18.57. Crocetta ammette che “negli ultimi tempi è mancato un raccordo politico tra il governo e i partiti di maggioranza”, ma è stato così “anche per via del susseguirsi di tante vicende. Io stesso – prosegue Crocetta – da un anno e mezzo non prendo un giorno di ferie”.

18.51. Crocetta chiede di “inserire nel ddl transitorio sulle Province, che domani verrà esaminato dall’Ars, anche il ddl sulla parità di genere”. Altrimenti “si andrà al voto con i soliti meccanismi che escludono le donne”.

18.36. Crocetta: “Il precedente governo regionale nel suo ultimo anno di vita ha creato un deficit di un miliardo, attraverso provvedimenti che non avevano copertura finanziaria”.

18.29. Crocetta torna sul limite massimo di nove per i Consorzi di Comuni auspicato da Lupo: “Abbiamo inserito dei criteri stretti per la creazione dei Consorzi. Ci saranno al massimo due o tre realtà in più rispetto alle nove attuali”.

18.28. Crocetta parla della riforma delle Province, ma prima arriva la stoccata al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: “La crisi della Gesip non è altro che il predissesto di Palermo, che Orlando cerca di scaricare sugli altri ben sapendo che è il frutto delle sue politiche”

18.17. Il presidente Crocetta annuncia: “Oggi abbiamo incontrato il governo nazionale. Le parabole del Muos non verranno installate fino a quando non saranno disponibili i risultati delle indagini relative all’impatto sulla salute dei cittadini”.

18.09. Arriva Crocetta. A sorpresa.

18.05. Cracolici stoppa l’idea di una riforma elettorale avanzata da Lupo: “Anche a me piacerebbe, ma pensiamo di essere in grado di reggere un dibattito di questo tipo a 14 giorni dal decreto assessoriale riguardante le elezioni comunali?”.

18. Cracolici: “Non siamo riusciti a intercettare la crisi della destra. Dobbiamo provare a salvare il salvabile, e non so se ci riusciremo”.

17.53. Prende la parola Antonello Cracolici.

17.49. A margine dei lavori, torna a parlare Lupo che tocca anche il caso Catania: “Le primarie sono una risorsa ma non un obbligo. Servono alle forze politiche per trovare un’intesa sul nome del candidato sindaco, ma se quest’intesa già esiste non sono necessarie. È compito del partito decidere localmente. La vicenda di Catania? Auspico la massima unità del partito”.

17.44. Gucciardi, capogruppo all’Ars: “Il risultato elettorale non è stato stato straordinario, ma ora non bisogna piangersi addosso. Bisogna subito mettere mano alle riforme e lavorare al cosiddetto pacchetto Tsunami presentato dal governatore Crocetta”.

17.21. Lupo ha terminato il suo intervento. Si apre il dibattito.

17.18. In vista delle Amministrative il segretario regionale del Pd rilancia “le primarie di coalizione”, auspicando che “anche l’Udc voglia parteciparvi”. Poi la proposta di “una riforma elettorale che introduca la doppia scheda per l’elezione del sindaco e del consigliere comunale”. Il segretario invita poi a considerare “l’innalzamento della soglia del turno unico per l’elezione del sindaco”, e “l’introduzione della preferenza di genere”.

17.05. Lupo affronta poi il tema delle alleanze in vista delle Amministrative e apre con sorpresa agli uomini di Fli: “Dopo le Politiche, Fli si è scomposto e nelle diverse province stanno nascendo numerose liste civiche”. Si trattata di “novità” che secondo Lupo “possono portare a un allargamento della coalizione che può risultare vincente”. Lupo Garda anche agli uomini della lista Monti: “Hanno dimostrato di essere significativi in alcune realtà”.

16.56. Un altro messaggio di Lupo al governatore Crocetta: “Bisogna recuperare il massimo di collegialità e condivisione fra tutte le forze politiche che hanno eletto Crocetta e che devono ritrovare la massima sintonia”. Secondo Lupo “è necessaria una riunione di maggioranza alla settimana per stabilire l’agenda di governo e l’iniziativa parlamentare”

16.51. Lupo ha detto di “condividere l’accelerazione del governo regionale sul l’abolizione delle Province”, fissando però un “paletto”: secondo il segretario Pd “i consorzi di Comuni non potranno essere più di nove”.

16.47. Lupo ha espresso “massimo sostegno” al segretario nazionale Bersani e alla sua proposta di un “governo di cambiamento” sulla base di otto punti”

16.45. Prende la parola Lupo, che fa un’analisi del voto con riferimento al Movimento Cinque Stelle. “Le politiche hanno liberato un voto d’opinione che si è spostato verso il M5S”.

16.35. La direzione del Pd è cominciata.

16.28. “Non celebrando le primarie si è commesso un grosso errore, si sono scelte vie da Terza Repubblica”. Così il segretario provinciale del Pd catanese, Luca Spataro, dimissionario perché contrario alla scelta di candidare Enzo Bianco per la poltrona di sindaco di Catania. Spataro, conversando con i cronisti prima dell’inizio della Direzione regionale Pd, si è rivolto a Bianco: “Con le primarie la sua candidatura sarebbe stata più forte, adesso invece risulta debole”.

16.07. Anche il segretario Regionale, Giuseppe Lupo, è arrivato al San Paolo Palace. Secondo fonti interne l’assemblea dovrebbe discutere anche del rapporto tra il Pd e il movimento Il Megafono del presidente della Regione, Rosario Crocetta. Il governatore, pur invitato, non dovrebbe essere presente a causa di impegni istituzionali.

15.56. Arriva anche Nino Papania, che con Crisafulli era rimasto escluso dalle liste delle ultime Politiche.

15.40. Cominciano ad arrivare alla spicciolata i componenti della Direzione: i primi due big giunti al San Paolo Palace sono l’ex senatore ennese, Mirello Crisafulli, e il deputato regionale Fabrizio Ferrandelli.

15.27. Tutto pronto al San Paolo Palace di Palermo, dove a minuti prenderà il via la Direzione regionale del Partito democratico. Stringato dunque l’ordine del giorno: “analisi del voto elezioni politiche 2013”. La Direzione, tuttavia, dovrebbe affrontare anche il ‘caso Catania’, dopo le dimissioni dei segretari provinciale e cittadino del Pd, Luca Spataro e Saro Condorelli, in polemica con la decisione di candidare Enzo Bianco alla poltrona di sindaco del capoluogo etneo senza passare dalle Primarie.

 

 

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI