CATANIA. Pd: poca politica e tanta retorica. “Radicamento territoriale, identità e rinnovamento”. A distanza di un’ora, Jacopo Torrisi e Mauro Mangano espongono ai cronisti la loro idea di partito e, nei fatti, ritrovano una strana sintonia. Entrambi vogliono un partito “inclusivo e rispettoso delle differenze”. Le parole d’ordine sono le stesse e l’appello all’unità è il leitmotiv di entrambe le kermesse di presentazione dei candidati. Venute a cadere le differenze tra sostenitori di Cuperlo e Renzi, il Pd catanese, che vede contrapporsi due schieramenti costituiti da uomini e donne che appartengono a storie politiche diverse, compie un piccolo miracolo: recupera lo spirito originario del Lingotto, complici le laceranti divisioni che si sono materializzate prima delle amministrative catanesi.
I due documenti congressuali (“Una raggiante Catania” quello della mozione Torrisi e “Identità e rinnovamento” quello a sostegno di Mangano) sono lacunosi, non per volontà dei candidati ma per regolamento congressuale. E questo la dice lunga. E’ soprattutto uno scontro a distanza di tipo muscolare quello tra l’asse Bianco-Raia- e il duo Berretta- Barbagallo (con il jolly Megafono).
Molto si gioca sul tesseramento e sull’appoggio alle due mozioni dei big locali. I due eventi lo confermano. Da Torrisi ci sono il sindaco Bianco, Giovanni Barbagallo, Concetta Raia, Giovanni Burtone, Pippo Glorioso e Nuccio Barbera. Da Mauro Mangano intervengono Giuseppe Berretta, Nino Borzì, Gianni Villari e Anthony Barbagallo. Torrisi mette le mani avanti dall’accusa di essere troppo giovane per ricoprire il ruolo di coordinatore provinciale. “Fatemi provare prima di esprimere giudizi pregiudiziali”, dice mettendosi a disposizione come elemento di “sintesi” tra tutte le anime del partito, anche quelle che non lo sostengono. Lo stesso dice Mauro Mangano che sfoggia l’esperienza amministrativa maturata a Paternò per evidenziare la competenza acquisita. Bianco elogia “la freschezza” di Torrisi. Berretta sottolinea l’ “adeguatezza” di Mangano. Duelli a distanza a parte, domani voteranno i primi circoli. La base, celebrata da entrambe le iniziative, dirà la sua. I tesserati dell’ultima ora, di cui invece non parla nessuno, pure.