"Pd fulcro di un'alleanza larga| Renzi? Non finirà con Salvini" - Live Sicilia

“Pd fulcro di un’alleanza larga| Renzi? Non finirà con Salvini”

Intervista ad Alberto Losacco. "Sarà un congresso vero. E' bene che se ne rispetti l'esito".

Verso il congresso
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Alberto Losacco, commissario del Pd siciliano, ci siamo. Il 28 febbraio partirà la fase congressuale e conosceremo i nomi dei candidati alla segreteria regionale. Perché la scelta di far votare solo gli iscritti?

“Perché abbiamo fatto un tesseramento completamente diverso rispetto al passato, un tesseramento innovativo e di qualità, sono tornate a iscriversi persone che si erano allontanate, tantissimi giovani. Mi pareva giusto partire da loro, perché siamo in una fase ricostituente del partito. Prima di aprirsi, il partito deve esserci e per questo penso che sia giusto partire dagli iscritti”.

Una parte dell’assemblea regionale del partito sarà aperta a forze esterne al Pd. Come funzionerà?

“Ci sono diverse associazioni e personalità che sono interessate al Partito democratico e che lo vedono come fulcro di un’alleanza più ampia. Ovviamente sarà l’Assemblea a decidere quali saranno queste forze, come accade a livello nazionale”.

Questi componenti esterni vengono eletti?

“No, non sono eletti. La parte elettiva è quella degli iscritti. Il 20 per cento è aggiunto dopo in Assemblea regionale”.

Quali sono questi soggetti della società civile a cui guardate?

“Non voglio fare nomi, ci sono tanti movimenti, associazioni, alcune molto legate ai territori”.

Sarà un congresso vero, con più sfidanti?

“Questo lo capiamo il 28. Io credo di sì. Sento già almeno due candidati che stanno scaldando i motori”.

Si riferisce ad Antonio Ferrante e Anthony Barbagallo?

“Sì”.

Ci saranno altri in corsa?

“Lo vedremo il 28”.

Dopo il trauma dell’ultimo congresso stavolta ci sono le condizioni perché tutto vada liscio?

“Me lo auguro. È stato un percorso difficile, impegnativo per tutti. Mi auguro che ci sia grande senso di responsabilità, grande partecipazione e soprattutto grande rispetto per quello che sarà l’esito del congresso. È bene che ci sia prima una partita fra differenti candidature ma che poi l’esito del congresso venga rispettato”.

Che Pd è questo che arriva al congresso in Sicilia?

“È un Pd riesce a essere il fulcro sia a livello nazionale che regionale, la forza attrattiva rispetto a una posizione più ampia. È evidente che l’avversario da battere è il centrodestra guidato da Salvini, le forze del centrosinistra hanno la necessità di mettersi insieme per contrastare questa destra becera”.

Tra queste forze lei mette anche i 5 stelle?

“Mi auguro di sì, mi auguro che si riesca a fare sintesi. Del resto, Pd e Movimento 5 Stelle sono forze che hanno l’onere e onore di portare avanti il governo nazionale insieme. Non ha senso andare nelle singole regioni in maniera divisa. Certo, il percorso è complicato ma io penso che sia questa la direzione. Poi l Partito democratico certo non deve perdere la sua identità”.

Sui territori però il dialogo con i 5 Stelle stenta a decollare.

“Sì, ci sono dei tempi. Il governo nuovo è partito da soli cinque mesi, digerire una nuova alleanza e trasferirla sui territori richiede tempi più lunghi”.

E con i renziani come va?

“Sono parte del centrosinistra. Mi auguro che rimangano nell’alveo del centrosinistra, non ho un elemento per dubitarne. Riterrei una cosa stramba l’approdo di Matteo Renzi alla corte di Matteo Salvini, è stato premier di centrosinistra e segretario del Partito democratico. Italia viva è uno dei partiti con cui il Partito democratico deve trovare un percorso comune”.

 


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