Pd, la carica faticosa dei compagni | "Matteo Renzi? Ormai è di destra..." - Live Sicilia

Pd, la carica faticosa dei compagni | “Matteo Renzi? Ormai è di destra…”

Un momento del rtesseramento in via Bentivegna

Ecco il tesseramento. Cosa dicono i superstiti di una stagione difficile.

PALERMO– “Noi dobbiamo ricominciare a parlare degli ultimi e con gli ultimi. Se non lo facciamo noi, chi lo farà?”. Sia lode al ‘compagno’ Giuseppe Carlevaro, noto in sezione come ‘Carletto, comunque la pensiate.

Sia lode a quelli come lui perché, nell’era impalpabile del digitale che annulla odori e distanze, hanno scelto di esserci, scarpinando, nella sede di via Bentivegna, per rinnovare la tessera cartacea del Pd.

E non conta la tinta politica, ma l’eroismo minuto di chi pensa che la politica sia sempre impegno di scarpe e di sudore, fino all’ultima carica. Dice ‘Carletto’: “Noi siamo la sinistra ed esistiamo per occuparci degli ultimi che una volta erano la classe operaia. Renzi? Ormai è di centrodestra, punta a sbancare lì e tatticamente non ha torto. E’ di destra, sì”.

Giudizi recisi quelli del pensionato con i capelli bianchi che militava, sfoggiando interventi lucidissimi e chirurgici, nella vecchia sezione ‘San Lorenzo’, acquartierata in un pianoterra di via Maltese: il segretario – corsi e ricorsi del destino – era il non ancora renzianissimo Davide Faraone.

La fila è magra ma appassionata. La convocazione era stata burocraticamente chiara: “In qualità di presidente dell’Ufficio Adesione del Pd, avendo ricevuto autorizzazione dal Commissario regionale ho convocato ‘La Giornata del tesseramento’ mercoledì 30 ottobre dalle 16 alle 20 presso la sede del Pd, via Bentivegna 63, Palermo. È l’occasione per tesserarsi con la modalità cartacea, senza carta di credito. È indispensabile essere presenti ed avere con se la carta d’identità. Vi aspetto Rosario Filoramo”.

Ed è qui Rosario, con Costantino Garraffa. Più in là Teresa Piccione e Fabio Teresi, animali politici con anni di esperienza, professano una invidiabile fiducia nel futuro. E la batosta in Umbria? E Salvini? E Renzi… Nessun esorcismo, nemmeno uno scongiuro, accompagna l’evocazione di regioni e nomi che risultano sommamente sgraditi.

Il flusso è regolare. Qualcuno commenta: “Basta con ‘ste divisioni. Anni fa, ci riunivamo nel palazzaccio di corso Calatafimi, ci chiudevamo in una stanza e risolvevamo le questioni, con le buone e con le cattive”. Nostalgie di un’era che fu e che non tornerà, perché non tornerà la politica di suole impolverate, magliette inzuppate e colla da manifesti che teneva tutto insieme. Lucrezia Anselmo viene da Lascari: “Credo nel mio partito, credo nel suo perimetro politico, nel riformismo, nella solidarietà. Ecco perché sono qui”.

Stefano Riili e Francesca Luzzio procedono insieme verso il tavolo dei tesseramenti. Rispondono in simbiosi: “Noi non molliamo e continuiamo a batterci per i valori che consideriamo essenziali. Certo, i tempi che si annunciano non sembrano positivi”. Tempi di fantasmi, di esorcismi e di scongiuri, almeno visti da qui…

Comunque sono qui – non conta il colore, ma la passione – come una riserva indiana che coltiva antichi riti; qui, al primo piano di via Bentivegna c’è uno sparuto popolo di speranzosi che se ne frega perfino delle sconfitte. Forse quelli che stanno ai piani un po’ più alti non se lo meritano


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