Pedonalizzazione dei mercati storici| Negozianti divisi sul provvedimento - Live Sicilia

Pedonalizzazione dei mercati storici| Negozianti divisi sul provvedimento

Commenti critici dei commercianti in via Sant'Agostino, misura più gradita al Capo e in via Bandiera

PALERMO – L’imminente pedonalizzazione di tre mercati storici di Palermo, il Capo, Sant’Agostino e via Bandiera, è stato annunciato lunedì dal sindaco Leoluca Orlando con un comunicato nel quale si sottolineava la condivisione del provvedimento con commercianti e residenti delle zone interessate. Facendo una passeggiata tra le bancarelle e le botteghe dei tre mercati in procinto di essere trasformate in zone off limits per le auto, però, i pareri sono altalenanti e variano decisamente da zona a zona. Il provvedimento divide dunque la platea di operatori economici e avventori del Capo, di via Bandiera e di Sant’Agostino.

In via Sant’Agostino il silenzio è assordante, soprattutto se si arriva da via Maqueda. Lampadari, mobili e tessuti sembrano lì da secoli, sotto uno strato spesso di polvere: nessuno li guarda, nessuno li tocca, nessuno li vuole. “Noi abbiamo chiesto la pedonalizzazione? Il sindaco deve essere assai confuso – commenta Antonio Pella, venditore di lampadari –. Questo per noi sarà il colpo di grazia. Forse il primo cittadino vuole che il centro storico diventi un unico grande ristorante, qui ormai tira a campare solo chi si occupa di ristorazione”. Li chiamano “i food”, mescolando accento palermitano e inglese, sono i tantissimi ristoranti che popolano via Maqueda e via Vittorio Emanuele. “Solo loro riescono a rimanere aperti. Qui ormai c’è rassegnazione, neanche rabbia. Ztl e pass sono stati istituiti solo per fare cassa – continua il commerciante – a scapito nostro. Anche via Roma ormai è morta, hanno blindato il centro storico a fronte di nessun servizio aggiuntivo”.

Mentre Antonio Pella parla, i colleghi delle attività vicine si sono radunati intorno a lui per dare forza al suo dissenso: “Nessuno ha mai chiesto la pedonalizzazione, il sindaco non parli al nostro posto”. Piero Madonia ha un negozio nella stessa strada e per un breve periodo è stato anche rappresentante dei commercianti del mercato storico e anche di quelli di via Bandiera: “Effettivamente un’interlocuzione con il sindaco c’è stata e all’inizio l’idea ci aveva convinto – spiega – ma l’amministrazione ci aveva anche assicurato che la pedonalizzazione sarebbe andata di pari passo con la totale rivalutazione del quartiere. Ci avevano parlato di nuova illuminazione, lavori strutturali e navette regolari. Noi non vediamo nulla di tutto questo. Pedonalizzare va bene, ma prima si deve avere un servizio di trasporto efficiente e un numero adeguato di parcheggi intorno alle zone a traffico limitato. Tutto questo oggi non c’è e il risultato è che i commercianti della zona preferiscono chiudere e se sono proprietari dei locali, li affittano a chi vuole aprire l’ennesimo ristorante. Ma d’altronde – conclude Madonia – il sindaco ha fatto sempre di testa sua purtroppo, non ha mai ascoltato l’opinione di chi lo vota e di chi paga le tasse”.

In difesa della pedonalizzazione invece si registrano parecchie opinioni dal mercato del Capo, che invece sta assaporando una seconda giovinezza: è difficile camminare fra le bancarelle, tantissimi gli avventori, soprattutto turisti. Grattatella, spezie, pesce, fritture, street food, tutto è a dimensione di turista e non e per la gioia di molti commercianti. Tra gli entusiasti per l’arrivo della pedonalizzazione c’è Attilio Maniscalco, artista e commerciante di oggetti vintage al Capo: “Sono d’accordo – commenta – non se ne può più di queste macchine e di questi motorini. In tutte le altre città d’Europa non si vedono auto in centro. Ben venga questo tipo di iniziativa”. E’ contento anche Alfonso Sarno, che al Capo vende spezie e prodotti tipici: “Non è igienico che fra i banchi del mercato passino motorini, che devono pensare i turisti?”. Contento anche il barbiere della zona, Luciano: “E’ un esperimento, e io spero tanto che funzioni. Certo chi non lavora con i turisti sarà maggiormente penalizzato. Di mattina è una festa, ma qui dopo pranzo l’area si trasforma in un deserto”. Qualche bancarella più in giù Antonio Micciché manda avanti una macelleria da anni: “E cosa c’è per noi, per noi che non vendiamo panelle ai turisti? Se lo è mai chiesto il sindaco Orlando? Chi non fa folklore qui è destinato a chiudere. Vuol dire che chiuderemo, certo dopo aver pagato le tasse, fino all’ultimo centesimo. Come abbiamo sempre fatto”.

La creazione dell’isola pedonale non preoccupa molto i commercianti di via Bandiera dove bancarelle e stand di ogni genere da tempo occupano praticamente l’intera strada. Il problema che i commercianti avvertono è piuttosto quello di mettere un freno agli abusivi. “Qui le macchine non passano da tempo – dice Mariella, titolare di due boutique di abbigliamento da cerimonia – spero che l’intervento di pedonalizzazione serva a riportare ordine e decoro. Speriamo che via Bandiera torni al suo vecchio splendore”. Per il titolare del negozio Fulmine, presente in centro da quasi trent’anni il problema restano i servizi: “Dopo l’entrata in vigore della Ztl in via Roma ho stimato una perdita del 33 per cento – dice – l’operazione è buona nel suo complesso, funziona in tantissime grandi città. Il problema è che a Palermo mancano i servizi. Il trasporto pubblico non è adeguato e non ci sono abbastanza parcheggi, anzi in zona non ne è stato creato nemmeno uno. Non tutte le iniziative del sindaco sono deprecabili, anzi, ma c’è un corollario di operazioni a supporto di Ztl e pedonalizzazioni che in città non vengono realizzate e questo crea forti disagi per chi in centro deve lavorare. Speriamo che quest’ulteriore chiusura al traffico crei benefici, tanto peggio di così non può andare”.


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