PALERMO – Le pedonalizzazioni sono e restano competenza del consiglio comunale. Da Sala delle Lapidi arriva un brusco stop alla giunta Orlando, proprio nel giorno in cui l’ufficio Traffico emana le ordinanze sulla semi-pedonalizzazione dei tratta bassi di via Maqueda e di corso Vittorio Emanuele e sul ritorno del doppio senso in via Roma. Una rivoluzione anticipata da una delibera di giunta di alcuni giorni fa e che prenderà il via il prossimo primo agosto, grazie alle ordinanze pubblicate oggi.
Ma i toni trionfalistici della giunta si infrangono sulla nota che il presidente dell’Aula, Totò Orlando, ha indirizzato al sindaco, all’assessore al ramo Giusto Catania, agli uffici e a tutti i consiglieri comunali: un modo per puntualizzare che la competenza sulle chiusure al traffico è degli inquilini di piazza Pretoria e che gli atti che riguardano i tre assi principali (Maqueda, Cassaro e Roma) devono passare necessariamente dal consiglio, così come stabilito da una delibera del 2015 che non solo aggiornava il Piano approvato due anni prima sempre dai consiglieri, ma aggiungeva anche il preventivo esame delle commissioni competenti sulle pedonalizzazioni anche non previste.
“Le deliberazioni – scrive il presidente Orlando – sono espressione inequivoca di chiare scelte del consiglio comunale sul tema dell’attuazione delle pedonalizzazione delle aree urbane, anche con particolare riferimento ai tre assi viari di cui, ad oggi, non risulta pervenuta alcuna proposta di deliberazione”. La giunta ha infatti approvato i nuovi provvedimenti in via sperimentale, cosa che le ha consentito di non dover passare dal consiglio. “Ogni ulteriore iniziativa – continua la nota – non potrà che essere preceduta da specifiche proposte di deliberazione di consiglio che ad oggi non risultano pervenute”.
Insomma, una tirata di orecchie bella e buona all’indirizzo dell’assessore Giusto Catania che, fino a qualche mese fa, sedeva sugli scranni di Sala delle Lapidi. “Io sono per le pedonalizzazioni – spiega Totò Orlando a Livesicilia – per quelle fatte bene e con tutti i crismi. Però sia chiara una cosa: in questa città non ci sono pedonalizzazioni realizzate da assessori o dirigenti, ma realizzate da assessori e dirigenti in funzione della volontà del consiglio”. Un modo per difendere le prerogative dell’Aula, in cui anche le opposizioni scaldano i motori della polemica. “L’atto di giunta che pedonalizza, seppur in fase sperimentale, via Maqueda e corso Vittorio Emanuele, appare come una sfida al consiglio comunale – dice il vicepresidente Giulio Tantillo, capogruppo dei forzisti – Siamo davanti a una decisione in contrasto con le linee e le direttive dell’organo consiliare. L’assessore rispetti la volontà del consiglio, istituisca il doppio senso di marcia in via Roma in fase sperimentale per sei mesi e nel frattempo porti la delibera in Aula con un ritardo di ben sei anni; il consiglio sovrano deciderà in tempi brevi nel rispetto dei diritti dei cittadini”.
Ma la missiva del presidente Orlando non è rimasta lettera morta, visto che a stretto giro è arrivata la risposta proprio di Catania: “Condividendo lo spirito della nota e consapevole dei necessari passaggi consiliari – scrive l’assessore – che, sia dal punto di vista politico che procedimentale qualificano gli atti di mera competenza dirigenziale, mi preme sottolineare che i nuovi provvedimenti hanno esclusivamente un carattere sperimentale. Ritengo necessario, fatte le dovute valutazioni sulla qualità della sperimentazione, che sia il consiglio a esprimersi con un formale atto deliberativo che sarà preparato dagli uffici sugli scenari della mobilità nel centro storico”.
“L’assessore Catania, mortificando il Consiglio Comunale, mortifica tutta la città. In qualità di Assessore si deve limitare alla sola attività gestionale, non si può permettere di ignorare e scavalcare il Consiglio Comunale, organo preposto a decidere e poi controllare, che con l’approvazione del Pgtu ha dato indicazioni chiare alla Giunta Orlando. Non si può permettere di ignorare quanto approvato già nel 2015 e ancor di più non deve prendere in giro il Consiglio Comunale (e quindi tutta la città) trincerandosi dietro la chiara scusa della sperimentazione. È da più di un anno e mezzo che si sperimenta in Corso Vittorio Emanuele bassa e ancora non c’è nessuna delibera, né tanto meno nessuna interlocuzione con le Commissioni competenti. Prima di sperimentare altro, perché non predispone con gli uffici quello che si sperimenta già da oltre un anno e mezzo? Invitiamo il Sindaco e l’Assessore a portare in aula i provvedimenti che sono di esclusiva competenza del Consiglio Comunale, evitando di fare le fughe in avanti con scuse banali quali quelle della sperimentazione che mortificano Consiglieri Comunali che rappresentano tutta la città”. Lo dicono Alessandro Anello di Per Palermo con Fabrizio e Igor Gelarda della Lega.