Pellegrino: "C'è una sola Forza Italia, la nostra" - Live Sicilia

Pellegrino: “C’è una sola Forza Italia, la nostra”

La versione degli “ortodossi” sul caso di sdoppiamento del gruppo.

PALERMO – Stefano Pellegrino, capogruppo di Forza Italia 1, mette i puntini sulle i e rivendica la primazia sul gruppo creato dal coordinatore regionale Gianfranco Miccichè. 

Onorevole Pellegrino, rompiamo il ghiaccio. Qual è la vera Forza Italia? La uno o la due?

Non credo esistano due Forza Italia. 

Perché? 

Forza Italia è il gruppo costituito dai deputati eletti. Noi abbiamo costituito una chat e ci siamo autoinvitati (compresi gli onorevoli Mancuso, D’Agostino, Miccichè e Calderone). Addirittura sia Calderone che D’Agostino hanno firmato l’adesione al gruppo di Forza Italia: cioè sono venuti nella sede naturale di Forza Italia, cioè i locali del gruppo, firmando l‘adesione Quando ci siamo autoconvocati i quattro deputati erano assenti. Abbiamo chiamato sia Calderone (che si trovava a Roma) sia D’Agostino (che ha detto che si sarebbe collegato in videoconferenza). I colleghi presenti hanno eletto me come capogruppo. A questo punto ci siamo recati nella sede della segreteria generale per il deposito dell’atto di costituzione del gruppo e nomina del presidente. 

Mi perdoni, gli altri forzisti nel frattempo avevano inviato una Pec…

Noi abbiamo rispettato la procedura che prevede l’iscrizione al gruppo, la sua convocazione e infine l’elezione del capogruppo. Abbiamo svolto tutto ed è messo nero bianco nella modulistica dell’Ars. Nella sede dell’assemblea nella quale si trovano i locali dove ha sede il gruppo e addirittura sia Calderone che D’Agostino erano venuti nella sede per aderire: abbiamo i documenti firmati. 

Mi perdoni di nuovo, ma il titolare del simbolo non dovrebbe essere il coordinatore regionale? 

Assolutamente no. Noi siamo stati eletti con questo simbolo. Il simbolo di Forza Italia è depositato a Roma non è un partito regionale come Sicilia Vera. Il nostro è un simbolo nazionale, quindi il titolare non è il coordinatore regionale ma quello nazionale. 

Il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno vi ha invitati a trovare un accordo bonario… Miccichè oggi sembra volere ricucire, ci crede? Che idea si è fatto?

La costituzione del gruppo è stata per noi una sorpresa, non potevamo immaginare che si costituisse un gruppo esterno a quello di Forza Italia. E’ stata una sorpresa, considerando che avevamo avuto interlocuzioni su come costituire il gruppo, sui posizionamenti e su tutte le attività di coordinamento e funzionamento del gruppo anche ai fini delle elezioni del presidente e dei vicepresidenti dell’Ars. Per noi, ripeto, è stata assolutamente una sorpresa. 

Sarà Silvio Berlusconi a dire l’ultima parola sul caso siciliano?

Silvio Berlusconi però dovrà anche valutare che l’80% del peso elettorale è costituito da noi: è ovvio. Noi rappresentiamo la maggioranza assoluta del gruppo.

Voi siete sicuri di spuntarla?

Consideri che siamo nove contro tre perchè è ovvio che l’onorevole Calderone opterà per Roma non penso che opterà per la Regione riportando al voto il collegio di Barcellona.  Sarebbe un fatto poco garbato nei confronti dei cittadini siciliani, soprattutto di Barcellona, perché dovrebbero ritornare alle urne essendo stato eletto Calderone nel collegio uninominale. Quindi mettendo a rischio la maggioranza nazionale e in particolare il gruppo della Camera di Forza Italia. Il seggio potrebbero non riconquistarlo né il centrodestra, né Forza Italia. 

Se Calderone va a Roma subentra Bernadette Grasso. Ha messo in conto che potrebbe andare con Miccichè?

No, la Grasso ha avuto interlocuzioni con noi perché sa che il gruppo di Forza Italia è quello che ha me come presidente. Ripeto, per noi è stato un fatto sorprendente. 


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