Periferie e sviluppo |L'incontro della Cgil - Live Sicilia

Periferie e sviluppo |L’incontro della Cgil

Il sindacato: "Rilanciare le periferie catanesi decentrando uffici istituzionali".

CATANIA – “Per far conoscere le periferie catanesi ai non residenti bisognerebbe trasferire in esse pezzi di istituzioni. Solo in questo modo i cittadini capirebbero di non trovarsi in un luogo diverso dalla loro stessa città. Solo così cadrebbero i pregiudizi”. Sara Fagone, responsabile delle Periferie per la Cgil, non ha dubbi: le opportunità per svegliare il senso di appartenenza nelle periferie risiedono soprattutto nel decentramento di uffici e di eventi culturali unici. Ma anche nei bandi, ad esempio in quelli nazionali per la presentazione di progetti per un programma straordinario di riqualificazione urbana delle periferie delle città metropolitane. “Si tratta di 500 milioni di euro per il 2016 – continua la Fagone- e la tempestività è elemento fondamentale. Ecco perché chiediamo all’amministrazione comunale di muoversi bene e rapidamente in questa direzione”.

Di quartieri periferici il sindacato ha parlato scegliendo il taglio dell’analisi nel corso di “Periferie: da marginalità a centralità. Esperienze a confronto” il dibattito promosso dalla Cgil di Catania tenutosi oggi pomeriggio nel salone “Russo”. Dopo l’introduzione del segretario generale della Camera del lavoro, Giacomo Rota (“la Cgil crede fortemente alla formula già sperimentata in questi anni del lavoro sinergico con le associazioni, i movimenti, le scuole, i cittadini del territorio. Le periferie sono le vere porte d’ingresso delle città”), e la relazione della responsabile delle periferie per la Cgil, Sara Fagone, sono intervenuti il docente di Storia contemporanea dell’Università di Catania, Salvatore Adorno, la dirigente dell’Istituto “Musco”, Cristina Cascio, il presidente dell’associazione “Epifanio La Porta” Franco Garufi, la segretaria di Cgil Sicilia, Mimma Argurio, l’urbanista e coordinatrice del progetto UrbaCt Caterina Timpanaro e la ricercatrice e urbanista dell’Università di Memphis, Laura Saija.

Sono intervenuti anche Salvatore Antoci, Auser Siracusa e Giovanna Minichello Auser Napoli. Per la Cgil nazionale è intervenuta Laura Mariani. Il sindacato chiede dunque all’amministrazione comunale di essere celere nella presentazione dei progetti, di avere la capacità di coinvolgere privati, di innescare processi di rivitalizzazione economica, di presentare progetti innovativi. Insomma, di cogliere al volo l’opportunità offerta dalle circostanze presenti.

In questo senso l’assessore comunale Rosario D’Agata, ha rassicurato la platea sull’esistenza di due importanti bandi per Librino; il primo per la riqualificazione del famigerato Palazzo di cemento, il secondo per la realizzazione della spina verde di Viale Moncada. È probabile, inoltre, che con il PON metro saranno realizzate altre spine verdi. Il docente Adorno ha anche sottolineato la necessità di riqualificare le periferie a partire proprio dalla loro storia passata, spesso molto più significativa di quella presente (emblematico il caso di San Cristoforo, prima della Seconda guerra il quartiere dell’innovazione e del saper fare) e la dirigente scolastica Cascio ha posto l’accento sulla necessità di programmare interventi “costanti e pensati per chi vi ci abita”, smettendola di considerare le periferie come i luoghi per “nascondere le cose che in città non si vogliono vedere”. Nel corso dell’incontro sono state proiettate e analizzate alcune iniziative innovative legate alla città di Siracusa.


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