Persi 160 mila posti in cinque anni |Maggio: “Welfare dimenticato”

PALERMO – Otto anni di crisi, dal 2008 in poi, che hanno segnato pesantemente la società siciliana. Nell’Isola, lo dicono i dati dell’Inca-Cgil. Dal 2008 al 2013 il Pil è sceso a -14%, il consumo delle famiglie è a -11%, gli investimenti sono a -30%. Si sono persi 160 mila posti di lavoro, la disoccupazione è al 21,5%, secondo le statistiche, quella reale sfiora il 32,8%. “Un vero bollettino di guerra che ha sacrificato soprattutto il welfare alle imposizioni dell’UE, e quindi all’equilibrio finanziario dello Stato, ovvero al Patto di stabilità – sostiene in una nota il deputato regionale del Pd Mariella Maggio -. Abbiamo rinunciato a qualsiasi forma di armonizzazione sociale dei sistemi nazionali e regionali di welfare. Si parla sempre meno di solidarietà e il cittadino è sempre più solo nelle varie fasi, anche drammatiche (disoccupazione, precariato, inoccupazione, pensioni), che è costretto a vivere. Ma, al di là del problema dell’esiguità delle risorse, sono convinta – spiega la vicepresidente della V Commissione – che è importante a livello nazionale coordinare i sistemi di sicurezza sociale e snellire le procedure. Per le politiche sociali occorre, e lo segnaliamo ogni giorno in Commissione, guardare alle risorse messe a disposizione dall’Unione Europea, le uniche cui possiamo attingere, in maniera costruttiva. Non c’è incompatibilità tra stabilità economica e welfare – conclude la Maggio – ; anzi, le politiche sociali sono un fattore produttivo di sviluppo, capaci di creare nuove opportunità di lavoro e insieme maggiori tutele, in Sicilia come in tutta l’Ue”.