Pesca, frode da 2,6 milioni di euro |Così la "cricca" dei Comuni avrebbe truffato l'Ue - Live Sicilia

Pesca, frode da 2,6 milioni di euro |Così la “cricca” dei Comuni avrebbe truffato l’Ue

Tutti i segreti dell'inchiesta nata dalle denunce di Fabio Micalizzi (nella foto). (Leggi le accuse agli imputati)

operazione "poseidon"
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CATANIA – Il procedimento “Poseidon” trae origine da una serie di denunce presentate da privati e aventi ad oggetto varie irregolarità nell’erogazione e destinazione di finanziamenti europei a sostegno del settore peschiero nei Comuni appartenenti al cd. “Patto delle Aci”. (Leggi le accuse agli imputati) A partire dal 2011 le indagini, condotte dalla Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia Costiera e dalla Capitaneria di Porto di Catania, guidata dal C.A. De Michele, su delega della Procura della Repubblica, si sono focalizzate sul Patto Integrato Territoriale denominato PIT 30 (bando POR Sicilia 2000-2006 pubblicato nell’anno 2004) nell’ambito del quale è stata accertata l’erogazione di finanziamenti per circa 2,6 milioni di euro in favore dei Comuni di Acireale e Aci Castello, quali Enti capofila delle ATS (Associazioni Temporanee di Scopo) “Poseidon” (Comune di Acireale), “Hermes” e “Nettuno” (Comune di Aci Castello), appositamente costituite per la realizzazione dei progetti nn. 135, 136, 059, 062 e nn. 060, 063, 079, 143, 137.

Tali progetti riguardavano il sostegno del settore della pesca nei Comuni appartenenti al cd. “Patto delle Aci”, in particolare la creazione di un marchio di qualità del pescato. Gli Ufficiali di Polizia Giudiziaria, all’esito di una complessa attività di indagine protrattasi per circa due anni, hanno accertato che i contributi sono stati ottenuti mediante un meccanismo costante di frode che, tra le altre condotte, prevedeva l’affidamento degli incarichi a soggetti privi dei requisiti professionali, la mancata giustificazione documentale delle spese, l’omessa presentazione del DURC al fine di attestare la regolarità contributiva nonché gli omessi controlli degli Enti capofila sull’avanzamento dei progetti e sulla regolarità della documentazione giustificativa.

Le indagini si sono concluse nell’aprile del 2013 con il deposito della comunicazione di notizia di reato a seguito della quale la Procura della Repubblica ha proceduto all’iscrizione nel registro degli indagati di nove soggetti per i quali emergevano ipotesi di reato e cui è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari in tempi brevissimi, in considerazione della necessità di evitare il decorso dei termini di prescrizione trattandosi di fatti risalenti nel tempo (anni 2007-2009).

Dopo gli interrogatori di garanzia è stata avanzata richiesta di archiviazione nei confronti di due soggetti (Massimino Stefania e Moschitto Antonino) mentre nei confronti degli altri sette indagati è stata presentata richiesta di rinvio a giudizio per i reati di associazione per delinquere finalizzata alle truffe in danno della Comunità Europea e della Regione Sicilia (che si allega in copia) accolta dal Gip all’esito dell’udienza del 9.6.2014 per sei indagati.

Nei confronti di Leotta Gaetano, imputato per il reato associativo e per concorso nei fatti concernenti il comune di Acireale, è stata contestualmente pronunciata in sede di giudizio abbreviato sentenza di assoluzione, con motivazione contestuale, dalla quale emerge la indicazione di responsabilità di altri soggetti, la cui posizione sarà di conseguenza immediatamente vagliata.

Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare eventuali diversi profili di reato emersi nel corso delle indagini.

(Leggi le accuse agli imputati)

 


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