Pesca in Sicilia, il sindaco di Sciacca chiederà lo stato di calamità - Live Sicilia

“Sempre meno pesce”, il sindaco di Sciacca chiederà lo stato di calamità

Fabio Termine: "Il comune al fianco dei pescatori"
AGRIGENTO
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SCIACCA – Pesca in Sicilia: “Il comune di Sciacca è al fianco della sua marineria, e chiederà al governo nazionale il riconoscimento dello stato di calamità naturale”: lo dice il sindaco Fabio Termine all’indomani dello stato di crisi del settore della pesca proclamato dalle cooperative dei pescatori saccensi.

“Cambiamenti climatici”

Le cooperative hanno lamentato come il Canale di Sicilia sia sempre meno pescoso, e hanno attribuito la riduzione del pesce ai cambiamenti climatici. “La crisi richiede interventi immediati da parte del governo regionale e di quello nazionale”, aggiunge il primo cittadino.

Termine annuncia di avere già chiesto, insieme ai presidenti delle cooperative, un incontro urgente con l’assessore Barbagallo e con il neo direttore del dipartimento Pesca Bellomo.

“Sollecitare azioni concrete”

“L’obiettivo – aggiunge il sindaco – è portare all’attenzione delle istituzioni competenti la gravità della situazione e sollecitare azioni concrete per salvaguardare il settore”. Per Termine “è necessario mettere in atto azioni strutturali che possano dare un futuro alla marineria, a partire dalla riapertura dei tratti di mare attualmente interdetti”.

“È fondamentale – conclude il primo cittadino – avviare immediatamente studi e ricerche sul cambiamento climatico e sulle sue ripercussioni sugli ecosistemi marini del Canale di Sicilia, in modo da definire strategie di gestione adeguate e garantire la tutela delle risorse ittiche”.

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