Petrolio: "Sì" dell'aula |alla riduzione delle royalties - Live Sicilia

Petrolio: “Sì” dell’aula |alla riduzione delle royalties

Passa a Sala d'Ercole la norma che riduce (di nuovo) le tasse per l'estrazione degli idrocarburi. Critiche dei CInquestelle: "Il governo è comunista fuori e democristiano dentro". L'assessore Vancheri: "Attenti all'impatto ambientale ma non si possono far scappare le aziende, che si impegnano sulla bonifica"

PALERMO – Le royalties per le estrazioni di idrocarburi in Sicilia verranno ridotte dal 20 al 13 per cento. Lo stabilisce un articolo inserito nella finanziaria regionale al momento in discussione all’Assemblea regionale su proposta del governo di Rosario Crocetta.

Un modo per “incentivare gli investimenti nell’Isola”, secondo il governo. La norma è passata con i 44 voti favorevoli di Partito democratico, Udc, Articolo 4, Drs, Megafono e di tre componenti del gruppo Misto: Girolamo Fazio, Pippo Gianni e il vicepresidente vicario del parlamento regionale, Antonio Venturino. Soltanto 26 i contrari. E, tra questi, quasi tutti erano deputati del Movimento 5 Stelle. Perché proprio l’anno scorso, con un’apposita norma inserita nella vecchia legge di stabilità regionale, l’imposta per le estrazioni – anche petrolifere – era stata raddoppiata (dal 10 al 20 per cento) su proposta dei grillini. La misura, tra l’altro, era stata duramente contestata dalle compagnie petrolifere, ma anche da altre aziende di estrazione.

Duri, quindi, i commenti dei Cinquestelle. “Hanno regalato ai petrolieri il nostro territorio”, dice il segretario della commissione Bilancio Giorgio Ciaccio. “Il governo e il Pd – aggiunge Stefano Zito – sono come il ravanello rosso: rosso di fuori, ma bianco dentro. Allo stesso modo loro sono comunisti fuori ma democristiani dentro”. Ma, per il governatore e per la sua maggioranza, “l’incremento della tassazione era ‘depressivo’ nei confronti dello sviluppo economico”.

Una posizione criticata anche da Legambiente, che in una nota scrive: “Le dichiarazioni dell’assessore alle Attività produttive Linda Vancheri, ieri all’Ars, a commento della sua proposta di ‘mission del futuro’ per l’Isola, basata sul primato nazionale nell’estrazione di idrocarburi, ci lasciano profondamente sbigottiti. La Sicilia ha bisogno di altri primati, a partire da quello che punta alla massima produzione di energia da fonti rinnovabili, quindi, assolutamente pulita, sicura ed ecosostenibile. Esiste il fondato dubbio – conclude Legambiente – che anche in Sicilia la politica energetica sia improntata a soddisfare le esigenze dei ‘soliti noti’, cioè degli stessi grandi gruppi industriali, nazionali ed esteri, che hanno letteralmente dettato la strategia energetica nazionale e che adesso stanno in tutti i modi bloccando lo sviluppo dell’utilizzo delle fonti rinnovabili in Italia”.

Positivo invece il commento dell’esponente dei Drs Marco Forzese: “L’abbattimento fino al 13% delle royalties a carico delle imprese del settore petrolchimico consente maggiori investimenti in Sicilia e la creazione di nuovi posti di lavoro – osserva il deputato -. E’ evidente che con l’approvazione dell’articolo 5 della finanziaria si dà un concreto aiuto ai comuni in cui ricadono le aree industriali petrolifere che grazie proprio alle royalties potranno investire risorse nelle bonifiche e nella tutela dell’ambiente”.

A Legambiente e ai 5 Stelle risponde l’assessore Linda Vancheri: “La potenzialità di sviluppo dell’industia in Sicilia non può prescidere dlale strategie nazionali. e in quella aprrovata dal governo a marzo si dà molto spazio allo sviluppo delle energie, il tutto collegato con la difesa dell’ambiente – commenta a Livesicilia l’assessore alle Attività produttive -. L’impegno di tutte le grandi aziende è quello di migliorare quest’aspetto, quello dell’impatto ambientale. Non si possono certo cancellare queste forme produttive, che rappresentano una fetta importatissima delle entrate della Sicilia. Puttosto bisogna concertare con queste aziende aspetti migliorativi di convenienza economica per la Sicilia. E peraltro si tratta di aziende che stanno investendo dei soldi nella bonifica dei siti”.

“Sia chiaro che la mia posizione mette al  primo posto la salute dei cittadini. Non stiamo parlando di fare nascere nuove aree – aggiunge Vancheri -, ma ottimizzare quelle esistenti incrementando la produzione, insistendo sulle politiche di bonifica, insieme alle aziende, molte delle quali si occupano anche di energie rinnovabili. Inviterei Legambiente a scovare tutte le attività di inquinamento sul nostro territorio spesso legate alle ecomafie piuttosto che prodursi in attacchi che fanno scappare le imprese”.

Con le nuove royalties, nelle casse pubbliche potrebbero arrivare tra i 9 e i 10 milioni di euro. La Regione calcola d’incassare 3,5 milioni, mentre ai comuni andrebbero 7 milioni circa. Oltre ad applicare l’aliquota del 13 per cento, la nuova norma cancella la franchigia pari a 1.500 barili, di fatto l’aliquota quindi scatta subito. Anche se la scorsa finanziaria aveva raddoppiato le royalties dal 10 al 20 per cento, la Regione non ha mai applicato l’aliquota, che comunque scattava da quest’anno sull’attività dell’anno scorso, per timore che le aziende avrebbero fatto ricorso contro il provvedimento. Di fatto, quindi, la norma appena varata (dal 20 al 13 per cento), incrementa di 3 punti l’aliquota rispetto a quella applicata due anni fa (era al 10, ora al 13).


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI