Pfizer, mail ai lavoratori per trasferirsi ad Ascoli: "Una beffa" - Live Sicilia

Pfizer, mail ai lavoratori per trasferirsi ad Ascoli: “Una beffa”

È stata chiesta la disponibilità a fare le valigie entro il 28 febbraio

CATANIA – Sono usciti dalla prefettura e, poco dopo, hanno saputo: le risorse umane di Pfizer avevano mandato una email ai 130 lavoratori a rischio esubero nella sede di Catania. Il testo del messaggio non è stato diffuso, ma all’interno ci sarebbe anche una scadenza: entro il 28 febbraio, i dipendenti dovrebbero notificare all’azienda l’eventuale intenzione di trasferirsi nel polo produttivo di Ascoli Piceno, nelle Marche. Una opzione alternativa al licenziamento per soli 50 lavoratori, che era stata messa sul piatto cinque giorni fa dalla multinazionale del farmaco, durante un incontro coi sindacati nella sede di Confindustria etnea. Nel polo marchigiano si produrrà, secondo i piani della società, la pillola anti Covid-19. A Catania, invece, sono previsti 27 milioni di euro di investimenti nei prossimi tre anni: una cifra che le sigle sindacali ritengono da sempre insufficiente per immaginare vere prospettive per l’impianto.

“Nella tarda mattinata di ieri siamo usciti dalla prefettura dopo l’incontro con l’azienda voluto dalla prefetta Maria Carmela Librizzi, con la Regione Siciliana e il Comune di Catania“, racconta a LiveSicilia Jerry Magno, segretario della Filctem Cgil di Catania. “Ci eravamo lasciati, con il referente di Pfizer, con la richiesta da parte delle istituzioni di ricevere, entro una settimana, un piano industriale. Giuseppe Campobasso, che è il site manager dello stabilimento della zona industriale, ci aveva detto che avrebbe riportato le nostre richieste all’azienda – prosegue Magno – Non è passata neanche qualche ora e i lavoratori hanno ricevuto quella email, alle 15.37“.

Il comportamento della multinazionale, per il sindacalista, “denota una profonda mancanza di rispetto”. Non solo nei confronti dei sindacati, ma anche nei confronti delle istituzioni di fronte alle quali si era svolto l’incontro. “Ci avevano chiesto di congelare la procedura di raffreddamento nei confronti dell’azienda – aggiunge il segretario Filctem – E noi lo avevamo fatto, perché c’era un accordo di sospensione della procedura di licenziamento, almeno in attesa del piano industriale”. Invece la mail che invita, entro la fine del mese, a comunicare l’intenzione a trasferirsi ad Ascoli Piceno (con un incentivo una tantum) ha lasciato tutti senza parole. Tanto più che la scadenza del 28 febbraio sarebbe venuta fuori, per la prima volta, proprio da questo messaggio di posta elettronica.

Il prossimo appuntamento è fissato per il 25 febbraio, ma il clima si fa sempre più teso. E i lavoratori temono ogni giorno di più per il proprio futuro. Sul caso è intervenuto anche Angelo Villari, segretario provinciale del Partito democratico di Catania, che con una nota alla stampa ha dichiarato: “Il Pd chiede, così come annunciato in prefettura, di bloccare i licenziamenti e i trasferimenti e di dare risposta alle giuste richieste del sindacato e delle istituzioni“. Villari va oltre, e domanda anche l’intervento del ministero per lo Sviluppo economico, affinché convochi “tutti i soggetti interessati per attivare un intervento con il quale si sostengano le richieste dei lavoratori e della comunità catanese e siciliana”.


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