Sarà aumentata fino ad un terzo la percentuale del volume degli immobili, con possibilità di abbattimento e costruzione di nuovi edifici e incasso di sconti nel pagamento degli oneri aggiuntivi. Questo è quanto ha stabilito la commissione Territorio e Ambiente dell’Assemblea regionale che ha approvato lo schema del disegno di legge sul piano casa. Il testo votato dalla commissione, che sarà discusso in aula a gennaio, prevede un aumento dei volumi che possono essere ampliati senza incorrere in abusi edilizi. La commissione ha incrementato da 20 al 35 per cento la previsione di aumento dei volumi di abitazione mono o bifamiliari che non superino i 150 metri quadrati e realizzate prima del 2003. Per quanto riguarda invece gli immobili destinati alle imprese , il limite di aumento arriverà al 25 per cento. La commissione ha anche previsto la possibilità di abbattimenti e ricostruzioni di immobili non condominiali “purchè l’area occupata inizialmente dall’immobile da demolire venga sistemata a verde o parcheggio”.
“Su proposta nata in commissione sono stati reintrodotti , in misura estremamente limitata, gli ampliamenti rispettando appieno le indicazioni provenienti dall’accordo Stato – Regioni”, ha affermato l’assessore ai Lavori pubblici Nino Beninati. “In particolare – ha aggiunto l’assessore – sarà possibile l’ampliamento solo nelle unità immobiliari mono e bifamiliari e limitatamente agli immobili di piccola dimensione, ovvero che non superino i 150 mq”. Intanto i deputati del Pd Davide Faraone, Roberto Ammatuna, Salvatore Termine e Concetta Raia, hanno puntualizzato le richieste da loro avanzate circa i requisiti che dovranno avere gli immobili: “Abbiamo chiesto e ottenuto che gli edifici interessati – hanno affermato i deputati – debbano essere in regola con il pagamento Tarsu e Ici, che gli interventi debbano portare ad un risparmio di almeno il 10 per cento sull’energia necessaria al riscaldamento per i mesi invernali. Abbiamo inoltre previsto la riduzione del 20 per cento degli oneri concessori , che arriva al 30 per cento per la prima casa, che all’ampliamento sia collegata il rifacimento del prospetto e che siano esclusi dalla legge gli edifici che ricadono nei centri storici e nelle zone A”. Escluse dal disegno di legge le attività alberghiere e le case abusive.
Inoltre entro 120 giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, i Comuni dovranno stabilire se oltre ai centri storici e alle zone A, saranno escluse dalla legge regionale altre zone del piano regolatore. D’obbligo sarà l’esistenza o l’adeguamento alle reti idriche, fognarie e di illuminazione, per qualsiasi intervento che preveda ampliamento, abbattimento o ricostruzione di immobili. Gli oneri concessori che proverranno da questa legge, saranno incassati dai Comuni che ne potranno fare un unico utilizzo: “per la messa in sicurezza e risparmio energetico del patrimonio edilizio comunale”.
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