Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace. Dato di fatto. Poi c’è un altro bello, quello che ti viene da metterti a buttare voci gioiose per quanto è bello.
Poi il problema sta nel saperlo gestire, questo bello. La situazione può sfuggire di mano e ci si potrebbe ritrovare vittime del proprio stesso vizio, quando lo è. Si potrebbe non cercarlo, non riuscire ad afferrarlo e vivere una vita all’oscuro del bello, pensando forse anche che il bello non esista. Di quotidiana, placida serenità, sicuramente, ma dove non c’è molla non c’è scatto e che noia una vita senza bello. Avere il bello intorno, soprattutto all’inizio, quando è arrivato da poco, ti cambia le giornate.
Tutto è luce, tutto è positivo ed è solo merito suo. Se si dovesse elencare una per una tutte le belle cose si potrebbe non finire mai. L’elenco conterebbe ogni singola cosa, il suo contrario e quello che c’è in mezzo tra i due. Trovarlo, il bello, non è mica facile, oltretutto.
C’è gente che passa la vita a cercare il bello senza mai trovarlo.
Sarà perché tutti cambiamo e il bello che cerchiamo cambia con noi. Perché cambia anche, il bello. Ci sono persone che lo temono, per cui possibilmente si perdono nella sua ricerca per anni e poi quando se lo ritrovano davanti sono tentati di scappare via, indietro, verso il posto sicuro dal quale provenivano.
Il bello è così, non puoi sapere come la prenderai ma sai che sarà comunque bello bello in modo assurdo. Non sai nemmeno bene da dove partire quando ti va di trovarne un po’ e spesso, nonostante lunghi periodi di preparazione non sai cosa aspettarti di preciso quando lo trovi. Ti può cogliere di sorpresa a una cena, mentre guardi in vetrina oggetti che non comprerai mai o in fila al banco dei salumi. Il bello è così. Arriva tra capo e collo mentre pensi ad altro, anche se ti senti soddisfatto, come se già lo avessi trovato.
Magari potevi, in effetti, averlo già trovato, ma questo qui che ti piglia alla sprovvista è un altro bello, un bello più grande, più forte, che gli altri belli in confronto a lui sono, al massimo, carini. Cercare con esagerata aggressività il bello, comunque, toglie la parte migliore. Il bello decide lui quando palesarsi, mica è la chiave della macchina, che sta lì buona buona ad aspettare che tu la prenda come e quando ti pare. No, proprio. Il bello sa di essere importante e si diverte soltanto quando si accorge che per trovarlo organizzi soggiorni in posti lontani o spendi somme di denaro che la metà già era assai.
Il bello si offende anche tra l’altro, con chi crede che sia un bene in vendita. Però nonostante a volte si senta un po’ deluso sta sempre lì tranquillo che ti osserva fare le solite cose e le straordinarie cose, ti prende anche un po’ in giro con gli altri belli quando ti vede che ti senti tutto importante come se lo avessi trovato, si prende dispiaceri quando ti vede depresso, quando pensi che non lo troverai mai.
In fondo il bello non smette mai di sperare che tu gli conceda ancora del tempo perché arrivi il giusto momento per lui. Perché il bello deve avere la certezza granitica che le persone siano perfettamente in grado di accoglierlo con il dovuto rispetto, l’esperienza gli ha insegnato che se non si è pronti e lui arriva lo stesso si possono creare solo danni.
C’è gente che nemmeno si accorge, che ne approfitta tanto da renderlo brutto o anche, gente che incredibilmente, non per paura, non per presunzione, decide di non volerne sapere niente e lo lascia abbandonato come un pacco senza biglietto sotto l’albero di Natale.
Il bello in fondo ha anche i suoi sentimenti e ci resta malissimo quando non si sente apprezzato per come merita. E torto non ha.