Pippo Fava, 31 anni dopo |Catania non dimentica - Live Sicilia

Pippo Fava, 31 anni dopo |Catania non dimentica

Due giorni densi di appuntamenti dedicati al giornalista Pippo Fava, ucciso dalla mafia per le inchieste sul sistema di potere catanese.

 

lotta alla mafia
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CATANIA- Due giorni di appuntamenti culturali, dibattiti antimafia e proiezioni per ricordare l’impegno -attualissimo- di Pippo Fava, giornalista ucciso dalla mafia per le inchieste pubblicate contro il sistema dei Cavalieri dominante alle falde dell’Etna. Il programma ufficiale quest’anno si arricchisce di uno splendido ritratto di Pippo Fava curato da Luca Salici.

Il 4 gennaio alle 17.00 l’aula comunale di Palazzolo Acreide ospiterà il dibattito “Giornalismo ieri e oggi”, con la proiezione del film “I ragazzi di Pippo Fava”. Contestualmente verrà consegnato il premio Fava Giovani a Lorenzo Tondo, giornalista di Repubblica Palermo. Ad Ismaele La Vardera andrà la menzione speciale per un servizio giornalistico sui brogli elettorali del Comune di Villabate.

Alle 17.00, a Catania, il Palazzo Platamone, Ex Convento San Placido Via Vittorio Emanuele, ospiterà un approfondimento sul lavoro teatrale di Fava “Il proboviro. Opera buffa sugli italiani”, pubblicato nel 1972 e messo in scena dallo Stabile etneo nello stesso anno. Regia, scene e costumi erano di Virginio Puecher, cast stellare con – tra gli altri – Turi Ferro, Umberto Spadaro, Michele Abruzzo, Ida Carrara, Fioretta Mari, Tuccio Musumeci, Pippo Pattavina, Maria Tolu. Le pagine più significative del testo rivivranno adesso nella lettura affidata agli attori Aldo Toscano, Liliana Lo Furno, Francesco Russo, Camillo Mascolino, Giampaolo Romania, Federico Fiorenza.

In questa visione, “Il proboviro” si sviluppa come una pièce satirica surreale, che oscilla tra i toni aspri e quelli poetici, per restituire un’impietosa e nitida radiografia della politica. Un ex impiegato è ridotto in miseria a causa dei soprusi del potere, mentre un malvagio imprenditore corrompe con il denaro giudici e politici. E chi è caduto nella rete lasciandosi corrompere, non sa più se lo ha fatto per avidità, debolezza, o peggio per paura.

Fava descrive così un affresco cha appare sempre più attuale, in un società messa ancora di fronte all’emergenza di una gravissima “questione morale” da risolvere guardando ai valori della democrazia, come affermava proprio trent’anni fa Enrico Berlinguer.

Il 5 gennaio alle 17.00 si svolgerà il consueto presidio alla lapide in via Giuseppe Fava. Alle 18.00 al Centro Zo, piazzale Asia 6, verrà consegnato il premio nazionale Fava a Lirio Abbate. Il dibattito sarà sul tema La mafia comanda ancora a Catania? A rispondere a questo quesito saranno il magistrato Sebastiano Ardita, procuratore aggiunto di Messina, Claudio Fava, scrittore e componente della commissione antimafia, Rosy Biny, presidente della Commissione Antimafia.

Alle 21 consueto appuntamento nella sede di Cittainsieme, la parrocchia Santi Pietro e Paolo di via Siena: i Siciliani Giovani chiamano a raccolta amici e appassionati del mondo dell’informazione per parlare delle novità del 2015.


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