PALERMO – Tregua. Giovanni Pistorio recita il ruolo di pompiere. Ma qualche focolaio rimane comunque acceso. Tra l’Udc e il presidente Crocetta la tensione cala un po’. Una tregua, dicevamo, che potrebbe però non durare a lungo. Per il momento, il segretario regionale del partito assicura: “Non abbiamo chiesto alcun rimpasto, non è all’ordine del giorno. Il problema, è un altro”.
Ed è un po’ quello sollevato già a giugno, quando i partiti chiesero al presidente della Regione un maggiore coinvolgimento nelle scelte. Insomma, Crocetta non può fare tutto da solo. “Io e il presidente Crocetta – racconta Pistorio al termine del lungo incontro a Palazzo d’Orleans – non ci vedevamo da un pezzo. Abbiamo chiacchierato di tante cose. Ritengo sia stato un incontro positivo, in un’atmosfera franca e cordiale. Credo che ci siano le condizioni perché il rapporto di collaborazione sia non solo confermato, ma si possa ulteriormente consolidare”.
Sembrano lontani, lontanissimi, i giorni in cui esponenti di spicco dell’Udc bacchettavano il presidente della Regione, con toni durissimi. A cominciare dal presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, che aveva addirittura annunciato la “resistenza” dell’Ars contro i ddl governativi dai “contenuti improponibili”. Per finire col leader dell’Udc Gianpiero D’Alia, che ha invitato il governatore a evitare “le chiacchiere”, ventilando persino una sorta di “commissariamento ad acta” da parte del governo nazionale per l’attuazione anche in Sicilia della norma “anticorruzione”.
Tutto dimenticato. Nonostante le polemiche siano ancora fresche, freschissime. “Ardizzone? Bisogna sempre ricordarsi delle differenze nelle varie funzioni ricoperte da un uomo politico. Lui, prima di essere dell’Udc, è il presidente dell’Ars. E in quell’occasione parlava proprio in quella veste, che è più alta. Il presidente del Parlamento ha una funzione neutra, terza e arbitrale. Il partito in questo caso non c’entra. Non a caso, ha parlato di ‘resistenza del Parlamento’, mica di ‘resistenza dell’Udc’”.
Ma, come detto, a stretto giro di posta, sul governo sono arrivate anche le bordate del ministro D’Alia: “Lui – puntualizza Pistorio – è il leader politico dell’Udc. Ma in quell’occasione ha fatto delle riflessioni da ministro della Repubblica sull’attuazione nell’Isola di un provvedimento nazionale. Non è mica intervenuto – aggiunge Pistorio – su una nomina di un ente, o di una partecipata…”.
Il partito non c’entra, dice Pistorio. Ma subito dopo ammette che i problemi esistono. “Partiamo da un fatto: il rapporto tra il nostro partito e il governatore è molto importante. L’Udc, lo ricordo, è stata decisiva nella scelta di Crocetta. Adesso questo rapporto va migliorato, attraverso il maggiore coinvolgimento delle forze politiche, non solo dal punto di vista legislativo, ma anche amministrativo. Il governo infatti sta intervenendo con provvedimenti molto importanti e incisivi. Ma questi provvedimenti devono nascere dalla collaborazione con le forze politiche, e poi trovare in giunta il momento di sintesi”.
E la giunta, per il momento, può rimanere così com’è, stando alle parole di Pistorio: “L’Udc – assicura – non chiede nessun rimpasto. È il presidente della Regione che deve decidere se l’esecutivo ha bisogno di innesti. Spetta a lui valutare le capacità all’interno della giunta. Questo è un governo che possiede una caratura di tipo tecnico. Bisogna adesso trovare le giuste occasioni per un incontro anche con i partiti”. Un’intensificazioni dei rapporti che dovrebbe passare attraverso maggiori “vertici di maggioranza, colloqui, scambi di opinione”.
Ma sull’Udc nei giorni scorsi si era abbattuta anche l’ira degli alleati. I Democratici e riformisti, ad esempio, dopo le esternazioni di Ardizzone e D’Alia, attraverso le parole del presidente della Prima commissione all’Ars Marco Forzese avevano definito l’Udc “incompatibile con questo governo”. “Non intendo nemmeno rispondere – ha detto Pistorio – ad affermazioni assolutamente estemporanee di questo o quel politico. Mi limito a registrare il fatto che si tratta quasi sempre di ex esponenti dell’Udc, che hanno magari un po’ un dente avvelenato, sono un po’ rancorosi. Io ho parlato con Crocetta, e mi basta. Noi rispettiamo la gerarchia delle fonti. Con tutto il rispetto per ogni politico, a noi interessa di più il parere del presidente della Regione”.
Al quale Pistorio non avrebbe chiesto di accelerare verso il rimpasto. Per il momento, almeno. “In questa fase – conferma – ci interessa verificare il grado di attuazione di questa forma di corresponsabilità. Vedere, insomma, se e come funziona questa intensificazione del coinvolgimento dei partiti. Se poi questo fatto porterà, in maniera naturale, a una giunta politica, ci si arriverà per gradi. Noi non forzeremo la mano al presidente della Regione”.