PALERMO – Una mafia che si sposta al nord e diventa più potente: questa la visione della criminalità organizzata che emerge da un’indagine statistica di Demos – Coop, pubblicata “Repubblica”. Il sondaggio indaga la percezione del fenomeno mafioso da parte dei cittadini, mettendola in correlazione con la provenienza geografica e l’appartenenza politica.
Per un terzo degli italiani la mafia è un fenomeno più forte di trenta anni fa, quando Cosa Nostra era all’apice della potenza e in alcune città uccideva con cadenza quotidiana. Sono il 32 per cento gli intervistati per i quali la mafia ha un potere maggiore, e accanto a questo dato c’è il 46 per cento degli italiani convinto che la mafia sia forte tanto quanto allora. Più di due terzi delle persone, dunque, non hanno visto progressi nella lotta alla mafia negli ultimi trent’anni. Sempre secondo i dati Demos, è cambiata però la percezione del radicamento territoriale della criminalità organizzata. Se una volta la mafia era intimamente legata al sud Italia, oggi il 47 per cento degli intervistati si dice convinto che la mafia si sia rinforzata soprattutto nel nord, contro il 13 per cento che percepisce una maggiore crescita al sud e appena il 4 per cento che vede la mafia crescere al centro.
La percezione della crescita mafiosa è legata anche alle intenzioni di voto degli intervistati. In generale, chi vota Lega nord è più portato a vedere in modo grave l’avanzata della criminalità organizzata, con il 43 per cento di elettori leghisti che hanno dichiarato di vedere la mafia più forte rispetto a 30 anni fa. Seguono gli elettori del Movimento cinque stelle, con il 38 per cento, mentre sono distanti gli elettori di Forza Italia, tra i quali solo il 29 per cento dice di vedere una mafia più potente di trenta anni fa.