Playa, comitato "No Pua" |presenta denuncia alla Procura - Live Sicilia

Playa, comitato “No Pua” |presenta denuncia alla Procura

Numerose le contestazioni che gli esponenti del comitato hanno evidenziato nell'esposto, presentato nel corso di una conferenza stampa.

il resoconto
di
4 min di lettura

CATANIA – Presentato un esposto conto il Pua, il Piano urbanistico attuativo Catania Sud. Si è svolta oggi alla libreria Trinacria in piazza Verga la conferenza stampa in cui il “Comitato no Pua” espone la denuncia presentata, in data odierna, alla Procura di Catania. Ecco il resoconto.

“Il Pua, proseguimento del Patto Territoriale Catania Sud promosso dal Comune di Catania nel 1996, dall’amministrazione Bianco e approvato nel 2002, amministrazione Scapagnini, vicesindaco Raffaele Lombardo, dopo la riperimetrazione dell’Oasi del Simeto, decisa per decreto dall’allora assessore regionale al Territorio e Ambiente Bartolo Pellegrino, prima delle sue vicissitudini giudiziarie.

L’ambito territoriale su cui interviene il P.U.A. comprende una vasta area di circa 5,300 Ha, che dal porto si estende nella zona sud della città attraverso tutto il litorale della Plaia e raggiunge i confini dell’area di sviluppo industriale.

Il Progetto che si è aggiudicato la realizzazione del PUA, l’unico presentato, è stato quello della società “Stella Polare”. Il Progetto definitivo prevede: “Un’area espositiva, un acquario, un centro congressuale da 11.860 mq, uno shopping center (centro commerciale), un centro fitness, un polo dedicato allʼintrattenimento con pista go-kart, laser games e bowling, punti di ristoro, un cinema multisala da oltre 2000 posti, e soprattutto una vasta area riservata a strutture ricettive e poi ancora strade, parcheggi multipiano e altre gettate di cemento.

Prima dell’approvazione definitiva del Cru vi sono stati vari passaggi amministrativi, che definiamo come minimo controversi, che hanno permesso il proseguimento del progetto e che elenchiamo di seguito: la riperimetrazione dell’Oasi, le prescrizioni dell’Enac sui vincoli aeroportuali, la decisione della regione di non assoggettare il progetto a Vas (valutazione ambientale strategica), la mancanza di un piano paesaggistico (presente nelle altre province siciliane), la poca attenzione alla relazione del Pai (piano assetto idrogeologico) rispetto al rischio esondazioni, la scarsa attenzione alla relazione del Ingv sull’alto rischio sismico (liquefazione delle sabbie), l’avvenuta modifica della mappe delle Masserie storiche scomparse nel progetto definitivo (assenza del documento della sovrintendenza che dichiara le masserie non più di interesse storico) e ultimo il mancato rispetto delle finalità del patto che aveva come fine la riqualificazione del litorale, atto ora stralciato e demandato al piano di competenza del Demanio.

Questi atti e la velocità con cui l’amministrazione Bianco e il Cru hanno “liquidato” le osservazioni, le opposizioni e le note del Comitato e di altre associazioni e l’assoluta mancanza di un confronto seppur ufficialmente richiesto, la pervicacia con cui si è voluti giungere all’approvazione del Pua ci hanno lasciati sempre perplessi.sino alle motivazioni della sentenza n° 139/14 depositata il 18.08.2014 che condanna (in primo grado) Raffaele Lombardo, per concorso esterno in associazione mafiosa ed evidenzia, tra l’altro, che la realizzazione del Pua è parte di un “modus operandi ampiamente collaudato” che prevede “l’acquisto di aree a destinazione agricola di rilevante estensione, della successiva presentazione di progetti per la realizzazione di parchi commerciali e di zone residenziali e della contestuale approvazione delle necessarie varianti urbanistiche, con il conseguente, esponenziale incremento del valore di mercato dei terreni acquistati”. Il Giudice continua ponendo l’accento “sulla reiterazione di tale modello operativo in ben quattro occasioni”, “a tali progettazioni deve altresì aggiungersi quella per la realizzazione” di varie “strutture polifunzionali nella zona della Plaja ad opera della società Stella Polare..” Progettazione infine da realizzarsi, ancora una volta, sui terreni del Ciancio che originariamente avevano un’altra destinazione urbanistica.” Anche per ciò il Giudice dispone la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica di Catania con riferimento a Ciancio Sanfilippo Mario per le determinazioni di competenza. Quindi si conferma ciò che diciamo da tempo, il Pua non è un progetto utile allo sviluppo e agli interessi collettivi, ma una speculazione finanziaria ed edilizia a vantaggio di privati.

Oggi alla luce di quelle che sono le riflessioni compiute da un Giudice, non possiamo, nessuno può, non vedere troppe analogie tra quelle vicende delineate in una sentenza e tutto l‘iter amministrativo che ha portato all’approvazione di una delle più grandi speculazione edilizie a Catania, in una delle pochissime zone della città ancora “verdi”.

E ci rivolgiamo ad Ella affinché si valutino ipotesi di reati, nei confronti di Mario Ciancio e dei coautori, contro la pubblica amministrazione ed in violazione della normativa ambientale urbanistica ed edilizia.Ai sensi dell’art. 408 c.p.p. chiediamo di essere informati nell’ipotesi in cui la S.V. richieda l’archiviazione della presente denunzia, nonché ai sensi dell’art. 406 c.p.p. chiediamo di essere informati in caso di richiesta di proroga delle indagini preliminari. Nominiamo già in questa, nostro difensore l’avvocato Goffredo D’Antona del Foro di Catania, con studio, in via Umberto 303”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI