Playa invasa da discoteche abusive |Ecco i locali autorizzati dal Prefetto - Live Sicilia

Playa invasa da discoteche abusive |Ecco i locali autorizzati dal Prefetto

A pochi giorni dal blitz che ha sanzionato stabilimenti balneari e discoteche abusive, ecco l'elenco ufficiale dei locali regolarmente autorizzati.

L'incontro
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CATANIA. Il Prefetto di Catania ha tenuto un incontro con i rappresentanti del Sindacato Italiano Locali da Ballo – SILB, aderente alla Confcommercio, con i rappresentanti delle Forze dell’Ordine ed i rappresentanti dell’Azienda Sanitaria, rivolto al contrasto dell’esercizio abusivo delle attività da ballo (discoteche), fenomeno che assume connotazione di particolare pericolosità specie durante il periodo estivo  per le caratteristiche dei luoghi ove vengono svolti i trattenimenti danzanti (lidi e locali provvisori).

Nel corso della riunione si è avuto  modo di constatare che 14 strutture balneari (Villaggio Turistico La Cucaracha – Lido Le Capannine – Lido Azzurro – Lido Jolly-Coccoloba – Lido Il Ciclope – Lido Aurora – Lido America – Lido Cled – Lido Polifemo – Lido Venere – Lido Le Piramidi – Parco acquatico Maeva Beach – Lido Excelsior – Lido Etna)   ricadenti nel litorale della Plaja, sono dotate di licenza di polizia all’esercizio di attività danzanti e 3 (Lido Esagono – Lido La Posada – Lido Mediterraneo a Capomulini-Acireale) invece,  risultano essere  le strutture balneari autorizzate nel versante scogliera.

L’approfondimento ha riguardato non solo l’aspetto dell’esercizio  abusivo dell’attività  ma anche la necessità di salvaguardare la incolumità dei frequentatori di strutture che, in assenza  di autorizzazioni, non danno alcuna garanzia in ordine al rispetto delle norme di sicurezza, specificatamente previste per i locali presso cui si tengono attività di pubblico spettacolo. E’ emersa, pertanto, la necessità di intensificare i controlli attraverso una sinergica collaborazione di tutti gli uffici aventi competenza sul territorio,  non solo con finalità repressive dell’abusivismo, ma soprattutto con l’obiettivo di stimolare un percorso di “regolarizzazione” e “moralizzazione” nell’esercizio delle attività imprenditoriali.


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