CATANIA. Il Giardino Paternò del Toscano sarà in gran parte rigenerato e riqualificato a vantaggio del territorio e dei visitatori. Il “giardino sulla lava dell’Etna” è stato infatti ammesso al finanziamento del Ministero della Cultura nell’ambito del PNRR. È stato uno dei primi giardini privati in Sicilia ad aprire al pubblico.
Il Giardino è stato realizzato negli anni ‘50 dal paesaggista e vivaista catanese Ettore Paternò del Toscano, si trova tra i comuni di S. Agata Li Battiati e Tremestieri (Catania), ed è apprezzato da professionisti, studiosi e appassionati di giardini di tutto il mondo per le sue essenze e per gli spettacolari scorci di giardino roccioso sviluppati su dislivelli che creano angoli nascosti.
Dal 1993 è stato sottoposto a tutela dalla locale Sovrintendenza. L’avviso pubblico Proposte di intervento per il restauro e la valorizzazione di parchi e giardini storici, si colloca nell’investimento 2.3 della Missione 1, Componente 3, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
La nipote di Ettore, Stena Paternò del Toscano, è la proponente del progetto della durata di due anni (i lavori inizieranno nel gennaio 2023) che non solo riqualificherà e arricchirà i quasi tre ettari di giardino, ma ne migliorerà sia la qualità paesaggistica che la fruibilità per le generazioni future.
Lo scenografico Parco, convenzionato con il FAI, oltre ad avere ricevuto negli anni premi e menzioni, è uno dei primi a essere stato selezionato dal nuovo portale Garden Route Italia, progetto dell’ Associazione Parchi e Giardini d’Italia, realizzato su mandato del Ministero della Cultura. Negli ultimi 5 anni, le richieste di visita e la partecipazione ad eventi da parte del pubblico locale sono diventati quasi preponderanti rispetto ai flussi di turisti che si concentrano per lo più nella stagione primaverile.
Il giardino, che comprende una porzione rocciosa e un bosco termofilo, non ha mai ricevuto finanziamenti pubblici e si sostiene grazie al contributo finanziario dei proprietari, cui si sono aggiunte le entrate derivanti dai biglietti d’ingresso in occasioni di visite guidate su prenotazione.
“Inizialmente, mio nonno acquistò alcuni vigneti abbandonati a Sant’Agata Li Battiati per coltivare agrumi, ma poi prevalse la sua passione per le palme e altre piante esotiche, a quei tempi difficili da reperire in Sicilia. – racconta Stena Paternò- A Ettore Paternò Del Toscano piaceva sperimentare e riuscì non solo a importare 42 varietà di palme, dalle più comuni presenti sul territorio alle più rare, ma anche a sviluppare un bosco e a introdurre alcune specie per primo in Italia. Ma se questo Parco oggi viene migliorato non è solo per ragioni di memoria storica o per interesse botanico. La pandemia ci ha insegnato a rivalutare la natura e gli spazi verdi dentro le nostre città, e grazie a questo desiderio collettivo e alle “Vie dei tesori”, si è risvegliato l’interesse del visitatore comune, e dunque non collegato al mondo della botanica o della paesaggistica. Il progetto è stato promosso perché aderiva perfettamente alla Missione 1 del PNRR. Riqualificare il parco significherà godere, a vantaggio di tutti, di riduzione dell’inquinamento ambientale, della regolazione del microclima, della generazione di ossigeno, della tutela della biodiversità, ma anche ad assicurare attività educative. A tal proposito stiamo lavorando alla realizzazione di un frutteto molto speciale”.
Gli interventi prevedono la riqualificazione di porzioni di giardino, l’arricchimento del patrimonio vegetale, il miglioramento delle condizioni di sicurezza per i visitatori, l’aumento dei servizi accessibili al pubblico locale e straniero e l’aumento dell’impatto sociale e culturale a livello territoriale.
Il parco rappresenta per la comunità locale anche un luogo della memoria collettiva e religiosa, come ricorda il sindaco di S. Agata Li Battiati, Marco Rubino: “La devozione al velo miracoloso di Sant’Agata che nel 1444 impedì alla lava di raggiungere Catania, è legata a questo luogo dove si fermò la colata. Nei pressi del Parco fu eretta la chiesa intitolata alla patrona. Per questo e per la ferma volontà di chi investe per assicurare l’apertura al pubblico di un bene così simbolico, il Parco Paternò del Toscano merita il supporto a 360 gradi del nostro Comune. Ci aspettiamo un indotto vantaggioso per il territorio”.
Analoga la posizione del sindaco di Tremestieri, Santi Rando: “I parchi e i giardini sono uno scrigno di tesori ambientali e di saperi che si sono accumulati nei secoli. Oggi abbiamo la fortuna di volgere tutto questo a nostro vantaggio. Un polmone verde così denso di bellezza e di storia gioverà ai visitatori locali, ai giovanissimi ma anche a un certo tipo di turismo avveduto e sensibile che avrà un serio motivo in più per visitare l’Etna e i suoi comuni abitati”.