Poco sole sulle saline |La raccolta non decolla - Live Sicilia

Poco sole sulle saline |La raccolta non decolla

Poco sole, tarda il sale. Porta un ritardo già di una settimana la tradizionale raccolta del sale con tecnica per evaporazione nella riserva naturale dello Stagnone, tra Marsala e Trapani.

riserva dello stagnone
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TRAPANI – Poco sole, tarda il sale. Porta un ritardo già di una settimana la tradizionale raccolta del sale con tecnica per evaporazione nella riserva naturale dello Stagnone, tra Marsala e Trapani. E il ‘curatolo’, il sovrintendente, della Salina Infersa deve ancora determinare la data della prima raccolta (la seconda avviene a settembre, a fine estate) dell’anno, ma al momento sono rari nelle vasche gli affioramenti del Fleur de sel, quello superficiale da ‘schiumare’ immediatamente e rinomato per i cibi crudi, e perciò in gran parte venduto in Giappone, perché più ricco di magnesio e potassio, e di gusto.

A fare il punto sulla stagione e a illustrare la cultura del sale di alta qualità siciliano, l’unico a vantare l’indicazione geografica protetta, è il proprietario della salina Giacomo D’Alì Staiti, presidente della Sosalt, nell’ambito degli incontri di MarsalaWine. Nella salina del 16/mo secolo, che custodisce un museo e antichi mulini, la produzione totale di sale marino non trattato, una produzione biologica raccolta a mano e solo filtrata, è mediamente attorno alle 10mila tonnellate. Mentre la produzione italiana oscilla tra le 800mila e le 900mila tonnellate.


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