PALERMO– Formalizzate le candidature per le primarie del Pd (14-26 ottobre) per la scelta dei segretari provinciali del partito, a Palermo è già polemica. Uno dei due candidati, Carmelo Miceli, sostenuto dall’area Renzi (l’altro è Antonio Rubino, espressione dell’area RifayPD e dall’area Nuovo corso) potrebbe essere a rischio. Miceli si sarebbe dimesso dalla Commissione provinciale di garanzia del Pd lo stesso giorno della presentazione della candidatura. Il comma 4 dell’articolo 39 dello statuto nazionale del Pd prevede che ai componenti delle commissioni di garanzia “é fatto divieto di presentare la propria candidatura per qualunque carica interna al partito nonché di sottoscrivere la candidatura di terzi per i medesimi incarichi. Nel caso di violazione della disposizione, il componente della commissione si intende decaduto e la candidatura presentata non può essere ammessa”.
Si tratterebbe, dunque, di causa di “incandidabilità”. Le elezioni per il segretario provinciale saranno riservate ai soli tesserati, che comunque potranno iscriversi al partito anche immediatamente prima di votare. La scelta per il segretario nazionale, invece, avverrà tramite primarie “aperte” anche ai non tesserati. Le primarie si terranno dal 14 al 26 ottobre, il congresso il 27 ottobre.
“La candidatura di Carmelo Miceli a segretario provinciale del Pd di Palermo è avvenuta nel pieno rispetto delle norme statutarie. Noi rispettiamo le regole e vogliamo confrontarci sulle idee”. E’ quanto si legge in una nota del comitato “Per Miceli segretario del Pd di Palermo”. “Se qualcuno ha deciso di fare l’azzeccagarbugli solo perché ha paura di perdere – prosegue la nota – sappia che tutto ciò risulterà incomprensibile agli iscritti e ai simpatizzanti del Pd che chiedono a tutti noi, non uno scontro, ma un confronto democratico su temi, idee e progetti per cambiare il Pd ed essere utili alla società”.
(Fonte ANSA)