La settimana cruciale sulle liste| La corsa per un posto 'al sole' - Live Sicilia

La settimana cruciale sulle liste| La corsa per un posto ‘al sole’

Partiti alle prese con la compilazione delle liste, che vanno presentate entro il 21. Giochi fatti per grillini e Sel. Braccio di ferro con Roma nel Pd. Tabacci in contatto con Cimino e lombardiani. Nella coalizione di Monti circolano molti nomi di papabili new entry, tra i quali un paio di illustri ex assessori. Nel centrodestra sei liste in corsa tra conferme e sorprese.

PALERMO- Comincia la settimana decisiva per la composizione delle liste per le Politiche. Ne mancano due alla scadenza per la presentazione dei nominativi e quella che si apre oggi sarà per molti la settimana cruciale. I partiti sono alle prese con la quadratura del cerchio, e in alcuni casi i nodi ancora da sciogliere sono significativi.

I giochi sono fatti in casa Movimento 5 Stelle. I candidati per Camera e Senato sono stati scelti con le ‘parlamentarie’ on line dai militanti del movimento di Grillo e le liste siciliane sono belle che fatte. In Sicilia occidentale alla Camera sarà capolista Riccardo Nuti, in Sicilia orientale Giulia Grillo, mentre al Senato capolista sarà Francesco Campanella.

Anche Pd e Sel hanno celebrato le primarie, ma in questi partiti vige anche una riserva di candidature imposte dalle segreterie, che hanno suscitato più di un mal di pancia. Soprattutto in casa Pd, dove e’ in corso un aspro braccio di ferro tra Roma e Palermo. Il partito siculo vorrebbe che la segreteria nazionale attingesse dal bacino delle primarie per i nomi da piazzare in lista. Roma ne pretende 11, Lupo ha chiesto e, forse, ottenuto che siano qualcosa di meno. Nessuno però sa ancora quanti saranno. E tra questi potrebbero spuntare candidature destinate a suscitare polemiche, come quella di Massimo Russo, pilastro del lombardismo di governo, e, in quota Psi, l’ex Pdl Carlo Vizzini, che entrò in Parlamento la prima volta quando alla Casa Bianca c’era Gerald Ford e in Spagna era morto da pochi mesi Francisco Franco. La trattativa con Roma è aperta e si chiuderà probabilmente domani.

Giochi fatti in casa Sel: capolista alla Camera sarà Laura Boldrini, mentre al Senato ci sarà Francesco Forgione. Questi due nomi paracadutati dall’altro precederanno i vincitori delle primarie, Erasmo Palazzotto e Sofia Martino (il primo in Sicilia occidentale, la seconda nell’altra circoscrizione). Claudio Fava, invece, si candiderà in Lombardia: i suoi concittadini di Isnello non potranno votarlo. Il campo della coalizione di centrosinistra vede anche la nuova lista moderata di Tabacci, Centro democratico, che avrà dentro l’Api di Rutelli ma non solo. Il Pds-Mpa di Lombardo sta trattando da giorni con Tabacci: l’accordo non c’e’ ancora. E se dovesse arrivare c’e’ da aspettarsi che Sel non gradirebbe troppo. Di certo, per chiudere l’intesa con la coalizione bersaniana, sarebbe esclusa la ricandidatura di Angelo Lombardo, fratello dell’ex governatore e coinvolto nella stessa indagine. Tabacci in questi giorni ha parlato anche con Michele Cimino, che capeggia la fronda in Grande Sud, contro il ritorno all’alleanza col Pdl. Al Senato, per cercare di raggiungere il difficile traguardo del premio di maggioranza, ci sarà la lista del Megafono di Crocetta, al lavoro per reclutare candidati. Capolista sarà, tra le polemiche, Beppe Lumia. In lista potrebbe entrare anche il consigliere comunale palermitano Pino Faraone. Sempre più vicino al nuovo partito del presidente della Regione sarebbe Carmelo Lo Monte, già colonnello lombardiano, transitato per un breve periodo nell’Italia dei valori.

Più a sinistra, i giochi non sono ancora fatti in Rivoluzione civile, la lista che sostiene la candidatura di Antonio Ingroia. In lista, in posizioni di testa, ci sarà certamente il senatore uscente Fabio Giambrone dell’Idv. Un buon posto in lista dovrebbe spettare anche a Giovanna Marano. Sono circolati anche i nomi di Franco La Torre, figlio di Pio, e la vedova Montinaro, Tina. Ma Ingroia, tornato di fresco dal Guatemala, ha invitato tutti a pazientare ancora qualche giorno.

Nello schieramento montiano si lavora agli ultimi ritocchi. Il quadro quasi completo dovrebbe essere definito a metà settimana quando i nomi delle liste saranno sottoposti a Mario Monti. L’Udc schiererà tra gli altri il rettore di Catania Antonio Recca e il nuovo acquisto Giovanni Pistorio. Non ci sarà l’uscente Enzo Galioto, su cui grava una condanna in primo grado, mentre potrebbero trovare spazio i coordinatori provinciali come il palermitano Anthony De Lisi. A Palermo il colpo dell’ultimo momento potrebbe essere rappresentato o da Francesco Cascio, quasi in uscita dal Pdl, o da Roberto Lagalla, rettore dell’Ateneo del capoluogo, in bilico, sempre che si candidi, tra la lista di Casini e quella montian-montezemoliana “Scelta civica”, dove saranno in corsa tra gli altri Ettore Artioli e Roberto Visentin, sindaco dimissionario di Siracusa. Sempre per la lista montiana circolano altri nomi come quello dell’ex assessore regionale Andrea Vecchio, del medico Adolfo Allegra, del giurista Michele Ainis e persino quello del generale Ugo Marchetti, ex assessore di Leoluca Orlando. Per Fli circolano i soliti nomi: Carmelo Briguglio, Fabio Granata, Alessandro Aricò, Livio Marrocco. Uno di loro, forse Briguglio, occuperà una posizione alta nel listone unico del Senato. Che in Sicilia sarà guidato quasi certamente da Pierferdinando Casini in persona. Se così sarà, il leader dei centristi siciliani Gianpiero D’Alia potrebbe anche spostarsi alla Camera, guidando la lista dell’Udc in una delle due circoscrizioni. Nel listone unico del Senato potrebbe trovare posto anche Benedetto Adragna, senatore uscente del Pd di area Cisl, che ha seguito Bonanni nella nuova avventura montiana.

Il centrodestra si presenterà con una grande abbondanza di liste, proprio come nei piani di Silvio Berlusconi. Tutto ruoterà attorno a un Pdl che confermerà gli uscenti, con una new entry di peso come Giuseppe Castiglione. Spinge per entrare in lista Giulio Tantillo, ma se il consigliere comunale palermitano non troverà posto potrebbe guardare a qualche altra lista apparentata. Un blocco di ex An e di movimento giovanile è confluito in Fratelli d’Italia, che al Senato avrà come capolista Salvino Caputo (per lui tiferà Giuseppe Milazzo, prmo dei non eletti all’Ars pronto a subentrargli se Caputo andrà a Palazzo Madama). Alla Camera ecco l’uscente Gianpiero Cannella seguito da Carolina Varchi per la Sicilia occidentale. In Sicilia orientale capolista sarà Vincenzo Vinciullo e forse, ma non è ancora deciso, lo seguirà Marco Falcone. Ci sarà poi la lista della Destra di Storace, partito guidato in Sicilia da Nello Musumeci. Le liste de “La Destra” alla Camera verranno tutte guidate da Francesco Storace. Dovrebbe essere candidato, invece, Ruggero Razza, catanese e componente del direttivo nazionale. Oggi a Roma si decideranno i capilista. Tra i nomi papabili per le liste c’è quello di Filippo Cangemi a Palermo. C’è poi la lista del Mir dell’imprenditore Samorì. In Sicilia sta lavorando al recruitment per le liste Paolo Ruggirello e si parla di qualche scontento del Pdl pronto a migrare per trovare spazio in lista. C’è inoltre Grande Sud: l’accordo tra Gianfranco Miccichè e Silvio Berlusconi è ormai cosa fatta. Miccichè riproporrà gli uscenti come Pippo Fallica e Giacomo Terranova. Pare ormai inevitabile una scissione con un pezzo del partito intenzionato a non seguire il leader, mentre restano aperti due nodi. Il primo riguarda la candidatura nelle liste “sudiste” di Marcello Dell’Utri, ipotesi caldeggiata in qualche modo dallo stesso Berlusconi. Il secondo concerne invece la possibile adesione al progetto del Pds-Mpa, se le trattative col centrosinistra non andassero a buon fine. Il patto con Miccichè potrebbe essere stavolta il casus belli decisivo per l’uscita dal partito di Francesco Cascio, pronto a fare fagotto in polemica con l’alleanza con chi lui ritiene essere il responsabile della sconfitta del centrodestra alle regionali. Si dice che il suo nome potrebbe irrompere a sorpresa in campagna elettorale nelle liste dell’Udc, ma lui per il momento dice di non avere fretta e probabilmente resterà comunque all’Ars. A completare il quadro del centrodestra, almeno al Senato, ci sarà anche la lista del Pid-Cantiere popolare, per la quale sono pronti a correre tre big rimasti fuori dall’Ars come Rudy Maira, Innocenzo Leontini e Marianna Caronia. Alla Camera, gli uscenti Saverio Romano e Giuseppe Ruvolo, potrebbero trovare ospitalità nelle liste del partito di Alfano.

 


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