Ponte, botta e risposta M5s e Lega. Aricò: "Salto di qualità"

Ponte, botta e risposta M5s e Lega. Aricò: “Salto di qualità”

Gli interventi di Aricò, Lorefice, Germanà, Abodi e Lo Bosco
l'infrastruttura
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PALERMO – Dal padiglione di Italia Expo ad Osaka, dove la Regione Sicilia ha tagliato il nastro, ai gruppi parlamentari, passando per le commissioni di Palazzo Madama: il ponte influenza l’agenda politica e continua a dividere maggioranza e opposizione. Gli interventi.

Aricò: “Salto di qualità non solo col ponte”

La Regione Sicilia taglia il nastro nella settimana a lei dedicata all’interno del Padiglione Italia di Expo 2025 Osaka e come Arturo Ferrarin dall’Italia andò in Giappone nel 1920, “oggi sono i siciliani che vanno in Giappone per raccontare una bella storia, una storia non soltanto ricca di tradizioni, ma ricca anche di modernità”, afferma Alessandro Aricò, assessore delle Infrastrutture e della Mobilità regionali.

“Il 12 giugno – spiega l’assessore – potrò illustrare tutto il salto di qualità che sta avvenendo in Sicilia, soprattutto nelle infrastrutture, non soltanto per la costruzione del ponte sullo stretto” ma anche “andando avanti sui trasporti navali” perché in Sicilia “si sta costruendo la prima nave Made in Sicily, voluta da questo governo e prodotta negli stabilimenti dei cantieri di Palermo, che collegherà la Sicilia con l’isola di Lampedusa”.

Lorefice (M5s): “In Sicilia serve uno Stato, non un ponte”

“In Sicilia non serve un Ponte, serve uno Stato.” Afferma il senatore M5S Pietro Lorefice, segretario di presidenza del Senato e capogruppo M5S in Commissione Politiche Ue di Palazzo Madama.

“Il progetto del Ponte sullo Stretto è una delle operazioni più opache della storia politica infrastrutturale del nostro Paese. E non è l’ipercritica opposizione a rilevarlo, ma l’Autorità nazionale anticorruzione che è stata più che chiara: assenza di controlli antimafia adeguati, mancanza di un progetto esecutivo completo, mancanza di trasparenza nei meccanismi decisionali. Questo non è sviluppo, questo è un ponte verso clientelismo, infiltrazioni e illegalità”.

“E mentre Salvini insiste nello sbandierare questo sgangherato progetto – continua Lorefice – come una svolta infrastrutturale e strategica, di svolte la Sicilia ne vede ben poche, essendo le reali emergenze della Regione ignorate e nascoste all’ombra del Ponte. Come le migliaia di chilometri di Strade Statali – peraltro proprio di competenza del ministero Mojito & infrastrutture – con scarsa o inadeguata manutenzione, spesso prive dei requisiti di sicurezza, purtroppo funesto teatro di tante vite spezzate”.

“Continueremo a denunciare questo scempio in ogni sede e a pretendere che le risorse siano investite nei trasporti locali, nell’istruzione, nella sanità, nella sicurezza del territorio”, conclude.

Germanà: “In Sicilia lo Stato c’è e chiede l’opera”

Non si è fatta attendere la risposta al M5s di Nino Germanà, vicepresidente dei senatori della Lega e commissario della Lega in Sicilia.

“I 5 Stelle non perdono occasione per sparare sulla Sicilia e i sui siciliani – esordisce Germanà – Accusarci di non avere uno ‘Stato’ è un’affermazione gravissima dettata unicamente dal fatto che non hanno il governo di questa straordinaria regione. In Sicilia lo Stato c’è e chiede il Ponte, perché come dimostrano studi e analisi i costi dell’insularità raggiungono 6,5 miliardi di euro l’anno pari al 7,4 per cento del PIL regionale. La realizzazione dell’opera contribuirà in maniera sostanziale all’abbattimento di questi costi, rivitalizzando l’economia locale e creando nuove importanti occasioni di lavoro”.

“Grave è anche aver attribuito al presidente dell’Anac affermazioni sull’assenza di controlli antimafia. Busia al contrario ha riconosciuto al governo di aver ‘manifestato correttamente l’intenzione di voler intervenire rafforzando le verifiche antimafia’ e inoltre che l’emendamento proposto nel DL Infrastrutture ‘non voleva abbassare’ i controlli. Basta ascoltare l’audizione sul sito della Camera. Altro grande bluff dei 5 stelle è sostenere che il ministro Salvini si occupi solo del Ponte”.

“Grazie al suo impegno a livello nazionale – spiega ancora Germanà – entro il 2034 oltre 50 miliardi di euro saranno investiti per migliorare la qualità del servizio della rete ferroviaria gestita da RFI, con ulteriori 60 miliardi di euro destinati alla trasformazione della rete stessa. Anas investirà 40 miliardi di euro per strade e autostrade, di cui 25 miliardi per nuove opere e 15 miliardi per migliorare la qualità del servizio”.

“In Sicilia Anas ha investimenti per 12 miliardi di euro. La manutenzione negli ultimi anni ha superato i 200 milioni di euro e le nuove opere in corso sono pari a circa 4,5 miliardi di euro. RFI in Sicilia ha finanziato oltre 18 miliardi di opere in corso”, conclude

Abodi: “Faccio il tifo affinché si possa fare il ponte sullo Stretto”

“Io avevo sognato l’America’s Cup nello Stretto tra Calabria e Sicilia, c’era la suggestione che potesse anticipare qualcosa, come il ponte sullo stretto, attraverso una competizione che avrebbe fatto conoscere una parte dell’Italia come quella”.
 Lo ha detto il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, a margine del convegno ‘Mediterraneo da remare’, a Roma.

Parlando più nello specifico del ponte sullo stretto ha aggiunto: “Io faccio il tifo perché, al di là della complessità e degli investimenti possa essere un defibrillatore di sviluppo sostenibile del quale hanno bisogno Calabria e Sicilia. Poi capisco che non tutti siamo della stessa idea, ma credo che questo ponte si possa fare”.

Abodi ha poi concluso: “I grandi avvenimenti, come l’America’s Cup, aiutano e sono un veicolo di un ulteriore promozione di una relazione con il mare virtuosa, attiva, sana. I Giochi Gioventù, ad esempio, sono iniziati quest’anno con sei discipline, manca l’acqua, ma ci sarà dalla prossima edizione con il nuoto”.

Lo Bosco (Italferr): “Ponte sullo Stretto fonte di sviluppo”

“Il ponte sullo Stretto è un’opera che serve anche per la ricerca e lo sviluppo. In merito a questo, con le università, si sta facendo sistema”.

Così l’amministratore delegato di Italferr, Dario Lo Bosco, parlando a margine dell’inaugurazione della mostra ‘Himera dagli alti dirupi. Un viaggio nella necropoli svelata dal raddoppio ferroviario’, alla stazione centrale di Palermo.

“È un ponte di legalità – prosegue – perché il ministero, la Regione siciliana e Ferrovie dello Stato italiane hanno rafforzato i protocolli di legalità. Forze dell’ordine, magistratura, prefetture e l’Anticorruzione del ministero dell’Interno lavoreranno in maniera tale che ci sia una rete fitta per la prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata e delle mafie in tutti i cantieri e questo non riguarda solo il ponte, ma qualsiasi investimento ferroviario”, conclude Lo Bosco.


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