Promuoviamo una class action contro il Comune che fa finta di niente già da 10 anni. Si riducessero i lauti guadagni immeritato e diano il buon esempio!
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Tecniche intimidatorie di passate epoche storiche unite alle moderne nate con la tecnologia digitale portano un eccellente servitore dello Stato alle dimissioni tracciando così una visione dell' Italia di oggi. Una bella Italia si sta disegnando, indubbiamente.
...ma come è finita con il piano straordinario di pulizia della città???
Aqua sempre più razionata ma niente provvedimenti. Abbiamo sete, fame, e freddo. E nessuno pensa a noi poveri siciliani.
Una persona nuova, un volto rinnovato, nuove energie, un GIOVANE di talento. Vergogna!
Avantieri perentorio è stato il monito del ministro dell’economia Giorgetti a non sprecare risorse. Gli ha fatto eco oggi la Meloni che ha detto “È finita la stagione di chi buttava i soldi al vento”. Mi chiedo allora come può il governo alle prese con un debito pubblico di quasi 3000 €, al 147 % del PIL (Per i criteri di Maastricht, il rapporto tra debito pubblico lordo e Pil non deve superare il 60) , il più alto d’Europa e terzo a livello mondiale, definire serio, realistico e responsabile il finanziamento di 13.5 miliardi di € di fondi pubblici, tolti dalle tasche degli italiani, per finanziare un’opera dall’enorme impatto ambientale, sicuramente non prioritaria e la cui fattibilità è tutta da dimostrare specie per quanto riguarda la possibilità di farci passare un treno, motivo principale perché si debba fare il ponte giacché in nessun ponte con luce di campata superiore a 1.408 metri passa un treno. Sono 11 i ponti che superano questa misura, tutti modernissimi, e diversi sono stati realizzati dal consorzio Webuild – COWI con celebrato Sistema Messina: in nessuno passa un treno. Perché nessun privato e la stessa Webuild s’è detto disponibile a collaborare finanziariamente (Project Financing) alla realizzazione del fantascientifico viadotto? Tutte le grandi opere, a cominciare alla A1 sono stare realizzate con capitali misti, pubblici e privati. Perché il Decreto Ponte, come sottolineato dal presidente dell’ANAC, avv. Giorgio Busia, è a tutto vantaggio della Webuild in quanto non pone impegno riguardo i tempi di realizzazione, i costi e l’obbligo di risultato? In pratica in quella che è una delle più azzardose scommesse dell’ingegneria di tutti i tempi l’unico a rischiare di rimetterci è il committente, le casse dello Stato, le tasche dei contribuenti. Pazzesco!!!