Ponte sullo Stretto, Schifani incontra La Russa per i fondi Fsc

Ponte sullo Stretto, Schifani furibondo vola a Roma e incontra La Russa

Il governatore: "Serve concertazione tra le regioni e lo Stato"

PALERMO – Chi nelle ultime ore ha avuto modo di incontrarlo parla di un Renato Schifani “furioso” per la vicenda dei fondi destinati alla costruzione del ponte sullo Stretto. Il governatore, sorpreso dall’emendamento che riduce la quota dello Stato per la realizzazione dell’opera e che comporterà un aggravio di altri trecento milioni in più caricati sulle risorse Fsc destinate alla Sicilia, è volato a Roma per confrontarsi direttamente con il presidente del Senato, Ignazio La Russa.

Obiettivo: via d’uscita sui fondi per il Ponte

Non è in discussione il pensiero del governo regionale sul ponte, che era e resta fondamentale secondo Palazzo d’Orleans. L’incontro del presidente della Regione con la seconda carica dello Stato, che per primo un anno e mezzo fa gli propose la candidatura a governatore, punta a trovare una via d’uscita per salvare la quota di risorse del Fondo sviluppo e coesione che potrebbero essere utili per le opere complementari al ponte. La Russa, secondo quanto si apprende, avrebbe assicurato l’impegno a trovare una soluzione a un caso che nelle ultime ore ha messo contro due dei tre pilastri del governo Meloni: la Lega di Matteo Salvini, che guida il ministero delle Infrastrutture, e Forza Italia.

Schifani: “Il Ponte resta strategico”

Schifani oggi torna sulla vicenda con una intervista a SkyTg24: “Il governo regionale ha sempre condiviso la strategicità di questa grande opera e aveva deliberato di essere pronto a collaborare con un miliardo di euro di risorse Fsc. Fondi – aggiunge il governatore – che adesso sono stati prelevati d’autorità dal governo nazionale. Il tema è delicato perché costituisce un precedente”. Schifani, infatti, avverte: “Occorre sempre una concertazione tra i vari livelli dello Stato, come prevede la Costituzione. Quindi mi auguro che questo fatto non si ripeta perché si aprirebbe un conflitto istituzionale che nessuno vuole”.

Salvini: “Un piccolo contributo per il Ponte…”

Salvini, dal canto suo, tira dritto e parla di “piccolo contributo” chiesto a Calabria e Sicilia. Il titolare del Mit sottolinea che “è il ponte degli italiani” e che “non solo unisce Villa San Giovanni con Messina, ma l’Europa”. Parole che fanno il paio con la risposta piccata del ministero seguita alla presa di posizione della Regione Siciliana (“la quota di compartecipazione della Regione di 1,3 miliardi? Decisione mai condivisa dall’esecutivo regionale”): “Il dossier Ponte sullo Stretto prosegue come da programma. C’è la totale copertura economica e la giusta partecipazione finanziaria delle Regioni. L’obiettivo è rispettare i tempi, iniziando i lavori nel 2024, per offrire a tutti gli italiani un’opera attesa da decenni”.

Figuccia con Salvini

A sostegno di Salvini arrivano anche le parole del deputato leghista all’Ars Vincenzo Figuccia, secondo cio “è opportuno” che ci sia un contributo da parte della Sicilia e della Calabria al ponte. “Le chiacchiere stanno a zero e ogni commento demagogico serve solamente a screditare una grande infrastruttura innovativa e necessaria per tutta la nazione”, aggiunge Figuccia.


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