PALERMO- La gente di mare, senza nulla togliere agli altri, ha il cuore come un orizzonte aperto. L’abitudine all’immensità – che sia svago, che sia lavoro – prende le forme di anime generose.
Come il comandante Karsten Borner che con la sua nave – lo abbiamo raccontato – si è precipitato per salvare i superstiti del veliero affondato a Porticello. “Abbiamo visto un bagliore rosso e io e il mio primo ufficiale ci siamo subito catapultati verso quella direzione”, ha detto. Un marinaio sa che non c’è mai un secondo da perdere.
Come la gente di Santa Flavia che è accorsa sui luoghi della tragedia. “Il nostro paese – dice il sindaco, Giuseppe D’Agostino – ha mostrato, ancora una volta, il suo grande cuore. Tutti si sono impegnati, dai pescatori che sono scesi in mare, ai commercianti che hanno offerto generi di prima necessità”.
Conforto e vicinanza necessari per i superstiti sistemati in albergo. “Erano ovviamente distrutti – continua il sindaco -. Non riuscivano nemmeno a parlare”.
E uno li vede, davanti a quello specchio d’acqua che, fino a ieri, sui social veniva celebrato per le dolcissime immagini di Alain Delon e Claudia Cardinale, ai tempi de ‘Il Gattopardo, in memoria dell’attore francese.
Li vede i pescatori che intrecciano le reti, con mani callose che hanno imparato, negli anni, la durezza del lavoro, mentre reagiscono dopo un evento inaspettato. Chi poteva si è lanciato subito.
“Alle 4 e 20 abbiamo visto un razzo e dopo la burrasca siamo usciti”, ha raccontato il pescatore Fabio Cefalù.
“La barca galleggiava ancora, poi d’un tratto è scomparsa. L’ho vista affondare con i miei occhi – ancora un pescatore, Pietro Asciutto -. Ero a casa quando c’è stata la tromba d’aria. Ho chiuso subito tutte le finestre. Ho visto l’imbarcazione, aveva un solo albero, era molto grande. L’ho vista affondare all’improvviso”. La gente di mare sa quanto sia imprevisto l’orizzonte, certe volte. Ma, all’occorrenza, in mare ci va lo stesso. Con qualunque tempo.