Precari Covid, corsa contro il tempo: le ipotesi in campo - Live Sicilia

Precari Covid, corsa contro il tempo: le ipotesi in campo

Oggi l'incontro con i sindacati.

PALERMO – L’assessorato alla Sanità, Giovanna Volo, è al lavoro per sciogliere il nodo dei contratti dei lavoratori Covid in scadenza il 28 febbraio. Diverse le soluzioni al vaglio di burocrati e sindacalisti in vista dell’incontro di oggi finalizzato a cercare una strada da imboccare per stabilizzare i lavoratori. 

La norma e le categorie di lavoratori

L’obiettivo è prorogare i contratti in scadenza per agevolare la stabilizzazione sulla base della norma (il milleproroghe) per la quale ne hanno diritto coloro che al 31 dicembre 2024 abbiano maturato 18 mesi di servizio nella Pubblica amministrazione a patto che 6 mesi siano stati svolti durante l’emergenza pandemica. L’assunzione non è automatica per chi ha partecipato al click day perché l’ingresso nella pubblica amministrazione prevede la procedura concorsuale. 

Le situazioni in ballo sono svariate come diverse sono le tipologie contrattuali: lavoratori subordinati e lavoratori flessibili (co.co.co. e autonomi). La norma nazionale amplia la platea dei soggetti beneficiari della procedura includendo il personale, dirigenziale e non dirigenziale, del ruolo sanitario e socio sanitario. Diverso il caso dei lavoratori amministrativi (900 in Sicilia) che necessitano del requisito di anzianità di servizio (da maturare anche con contratti flessibili). Tagliato fuori, invece, il personale tecnico (1100 lavoratori), costituito da informatici e ingegneri.

Il caso dei giovani farmacisti

Da qui si deve partire per trovare una soluzione, al netto del fatto che anche nell’ambito sanitario le cose non sono così semplici. I giovani farmacisti siciliani che durante la pandemia si occupavano delle procedure legate alle vaccinazioni prestando la loro opera negli hub e nelle Asp non posso al momento godere dei benefici derivanti dalla norma nazionale perché privi del requisito della specializzazione (che non fu però richiesto loro al momento delle operazioni di reclutamento), considerato obbligatorio per l’assunzione. Senza un intervento normativo questa platea di 25 persone è al momento tagliata fuori dai giochi.

I tecnici: le possibili soluzioni

Per quanto riguarda il personale tecnico si sta immaginando in primo luogo la possibilità di una prima mini-proroga fino al 31 marzo per guadagnare tempo e trovare una soluzione magari sfruttando le enormi potenzialità del Pnrr. Ad esempio le centrali operative territoriali, previste dal Pnrr che potrebbero consentire di assorbire parte del personale tecnico. Un’altra strada plausibile quella di creare delle graduatorie ad hoc sulla falsa riga delle soluzioni messe in camp negli anni per gli ex Asu.

Questi lavoratori, secondo il percorso tracciato dall’assessorato nei mesi scorsi, potranno partecipare alle selezioni pubbliche con un punteggio che tiene conto dell’esperienza maturata. Insomma, tutti questi aspetti andranno tenuti in considerazione e ponderati facendo fronte di due elementi dirimenti: le previsioni nelle piante organiche di Asp e ospedali (l’assessore ha avviato un’operazione di ricognizione) e lo stato di salute delle finanze regionali. Un lavoro non semplice per l’assessore Volo sulla quale pende la spada di Damocle del tempo che scorre. 


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