Precari, un'altra fumata nera | Sindacati vicini allo sciopero - Live Sicilia

Precari, un’altra fumata nera | Sindacati vicini allo sciopero

L'incontro di oggi tra l'assessore Valenti e i rappresentanti dei lavoratori non ha sciolto i nodi della vertenza. Il governo non avrebbe proposto alcuna idea concreta per uscire dallo stallo. Se martedì il presidente Crocetta non presenterà una proposta chiara, sarà sciopero.

I contratti scadono tra 40 giorni
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PALERMO – Niente di fatto. L’incontro di oggi tra il governo e sindacati non ha allontanato le nubi sul destino dei quasi ventimila precari siciliani. Anzi, ne ha addensate altre. Perché oggi l’assessore regionale alla Funzione pubblica Patrizia Valenti, l’unico componente della giunta di Crocetta a presentarsi oggi di fronte ai dirigenti sindacali, non avrebbe fornito le rassicurazioni che servivano. Al punto da spingere i rappresentanti dei lavoratori a minacciare lo “strappo”. Se martedì, il giorno in cui è previsto il nuovo appuntamento dell’unità di crisi istituita dieci giorni fa, il presidente Crocetta – assente oggi all’incontro a Palazzo d’Orleans – non presenterà una proposta chiara, un percorso concreto per uscire dallo stallo, sarà sciopero.

“L’incontro di oggi – attaccano i segretari generali dei sindacati confederali Michele Palazzotto (Fp Cgil), Luigi Caracausi (Cisl Fp) e Enzo Tango (Uil Fpl) – si è concluso con un sostanziale nulla di fatto per mancanza di proposte del governo regionale dopo le esternazioni mediatiche degli ultimi giorni”. Il riferimento va soprattutto alla notizia del possibile utilizzo dello strumento dei prepensionamenti per aprire spazi a nuove assunzioni.

Una idea smentita dal ministero della Funzione Pubblica: i prepensionamenti possono tornare utili in vista di un alleggerimento dell’organico. Ma non è previsto alcun automatismo tra pensionamenti e nuove assunzioni. Niente turn over, quindi. Un turn over che sarebbe stato, comunque, parziale. “Solo il 40% dei lavoratori che vanno in pensione potranno essere sostituiti” aveva spiegato l’assessore regionale Patrizia Valenti. E invece, nessuno potrà essere assunto, stando così le cose.

E così, oggi l’assessore ha dovuto allargare le braccia. Rilanciando, però, su altri due elementi. La creazione del bacino unico dei precari, che potrebbe così consentire quantomeno di strappare la proroga triennale, e la predisposizione di un report sui tagli alle spese operati dalla Regione. Spiegazioni che non hanno però convinto i sindacati. “A conclusione di una discussione a tratti tesa e durata un’ora e mezza – spiegano i segretari generali – non possiamo che dichiararci insoddisfatti per l’inconsistenza dell’azione di governo nella risoluzione di una vertenza tanto delicata quanto urgente”.

Senza contare che il governo regionale attende ancora l’emanazione della circolare ministeriale sulla quale dovrà fondare un disegno di legge specififico. Ddl che dovrà poi approdare a Palazzo dei Normanni ed essere esaminato prima dalle commissioni legislative, quindi dall’Aula.

Di tutto questo si discuterà martedì prossimo. Ma adesso il tempo stringe e il clima si fa caldissimo. “Alla fine, l’unico risultato raggiunto oggi grazie alla forte contrapposizione messa in atto da Cgil Cisl e Uil – raccontano i sindacati – è stato l’impegno assunto dal presidente della Regione Crocetta di riconvocare il tavolo trattante con le parti sociali martedì 26 per presentare una proposta organica che contempli gli strumenti legislativi amministrativi tali da consentire proroghe e stabilizzazioni”.

Ma l’impressione, adesso, è che i margini siano strettissimi. “Ovviamente quest’impegno – proseguono infatti i sindacati – non ci impedisce, alla luce della grave situazione che si sta delineando, di proclamare lo stato di agitazione del personale degli Enti interessati per mettere in atto una mobilitazione entro i primi 15 giorni di dicembre. Solo l’esito favorevole del prossimo incontro previsto per martedì potrebbe evitare la mobilitazione che diversamente metteremo in atto senza esitazione”. I lavoratori si preparano a un mega sciopero. Quando mancherà appena un mese alla scadenza di circa ventimila contratti.


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