ROMA – “Cara Luciana la Coop non sei tu”. Sono queste le parole rivolte a Luciana Littizzetto, da un gruppo di lavoratrici del sindacato Usb Lavoro Privato,nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Le lavoratrici precarie che ogni giorno si recano nei centri della cooperativa per svolgere il proprio lavoro, sentendosi sfruttate, hanno scritto una lettera aperta indirizzata proprio alla comica piemontese. Le parole utilizzate rimarcano quelle del noto spot pubblicitario che vede la Littizzetto come testimonial del marchio di supermercati.
Le dipendenti hanno deciso di uscire allo scoperto e denunciare le pessime condizioni in cui versano le lavoratrici della Coop. Turni massacranti, ferie non garantite, stipendi non consoni alle ore di lavoro svolte, sono questi i temi della denuncia delle lavoratrici. La lettera parla chiaro e intende far emergere la condizione di disagio vissuta dalle donne del commercio. Pur di lavorare, inoltre, alcune dipendenti sarebbero state costrette a subire, almeno secondo quanto descritto dalle lavoratrice, perfino molestie e avances sessuali.
La lettera è in più punti arricchita da uno slogan: “Noi siamo la Coop, e questo non è uno spot. Siamo donne lavoratrici e madri che facciamo la Coop tutti i giorni. Siamo sorridenti alla cassa ma anche terribilmente incazzate”. Le lavoratrici precarie hanno chiuso la missiva con un invito rivolto in prima persona alla comica testimonial del brand. “Cara Luciana ci auguriamo che queste parole ti raggiungano e ti facciano pensare. Ci piacerebbe incontrarti e proporti un altro spot in difesa delle donne e per la dignità del lavoro”.
